Il tour del latte in alto adige: la genuinità in bicicletta
Chi si ricorda il sapore del latte appena munto che veniva bollito e ci veniva servito dai nostri nonni? Ahimé non sono in tanti. Quello che era un lusso per pochi oggi può essere alla portata di tutti grazie alla virtuosa filiera dei Masi dell’Alto Adige.
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Il latte prodotto dalle loro mucche arriva nei banchi delle latterie entro 24 ore dalla mungitura mantenendo così quel sapore e quelle proprietà che ne fanno uno dei nutrimenti più completi. Chi ama la vita sana non può mancare l’appuntamento con le Latterie dell’Alto Adige.
Eccovi dunque la seconda puntata di un viaggio in bicicletta alla scoperta delle unicità di una regione che ha fatto della qualità il suo punto di forza.
3 giorno – Brunico visita fortino di Fortezza Vipiteno 50 km
Brunico è il centro più importante della Pusteria: da non perdere è la passeggiata attraverso la Via Centrale, fiancheggiata da facciate colorate ed eleganti negozi, e una sosta presso la moderna Piazza Municipio, concedendovi un gelato al sole. I bar e i ristoranti a Brunico offrono sia specialità mediterranee che piatti tipici tirolesi, non avrete che l’imbarazzo della scelta. Per lo shopping oltre ai negozi vi suggeriamo una scappata nello spaccio degli stabilimenti MOESSMER dove dal 1894 si produce il famoso tessuto loden.
Da Brunico si continua a pedalare in leggera discesa lungo la ciclabile della Val Pusteria, fino ad arrivare al complesso asburgico di Fortezza, situato all’incrocio tra la Val Pusteria e la Valle dell’Isarco. Costruito agli inizi del 1800, fu utilizzato come deposito fino alla metà degli anni novanta e dopo alcuni lavori di ristrutturazione è ora visitabile e viene anche utilizzato per la realizzazione di mostre. Una curiosità: il complesso è stato l’ultimo posto conosciuto dove i tedeschi, durante la seconda guerra mondiale, avevano stipato le 127 tonnellate d’oro della Banca d’Italia, prima che praticamente sparissero.
Una volta finita la visita, si riprende la bicicletta e si percorrono i circa 11 km che ci separano da Vipiteno. Conosciuta all’uomo già dalla preistoria, la città venne fondata dal generale romano Druso che, nel 14 a.C costruì un insediamento al quale diede il nome di Vipitenum. Ancora oggi la città è caratterizzata da un’atmosfera medievale che si sposa con il fascino di una cittadina moderna che non disdegna le sue origini. Pittoreschi sporti e cuspidi, facciate colorate e suggestivi angoli decorano la via principale, dove la torre civica delimita il confine tra Città nuova e centro storico… dopo la visita al cento storico possiamo arrivare alla Latteria Vipiteno, (Via Passo di Giovo,108 – 39049 Vipiteno ) azienda leader nella produzione dello yogurt, fondata nel lontano 1884 e che lavora ogni anno circa 44.000.000 di litri di latte.
Nei dintorni è possibile visitare le cascate di Stanghe e se il latte vi ha dato energia a 18 km da Vipiteno in val Ridanna, troverete in località Masseria, una delle miniere di argento più alte d’Europa, che attualmente è un Museo, che offre la possibilità di percorrere i cunicoli, bardati di tutto punto come i minatori di una volta…
4 giorno – Vipiteno, Passo Giovo, San Martino in Passiria, Merano – 57km
Salita MOLTO impegnativa al Passo Giovo, il punto più alto del nostro itinerario.
Si parte da Vipiteno/Sterzing verso la Val Ridanna, si segue la strada fino a Casateia, dove si gira a destra per il Passo Giovo (Jaufenpass).Si inizia a salire nel fitto bosco con severe pendenze ed alcuni tornanti, che diventano numerosi dopo Calice/Kalch (1443m); si percorre poi un lungo tratto in costa uscendo dal bosco in mezzo a vaste praterie.
Con altri ripidi tornanti si supera il rifugio del Giovo (1990m), in una zona frequentata d’inverno per la pratica sciistica, e con gli ultimi due tornanti si raggiunge finalmente il passo, dopo circa 18 chilometri di salita. Dal passo scendiamo lungo la strada fino al paese di San Leonardo, dove se volete, potete fermarvi a visitare il Museo Passiria, che vi darà una panoramica sulla storia del Tirolo. Da qui parte la ciclabile della val Passiria, che porta a San Martino, dove troveremo la sede del Caseificio Montano Val Passiria (Via Lahn 7/1, 39010 San Martino in Passiria).
Si tratta di uno dei caseifici più piccoli, il latte arriva interamente da agricoltura biologica, e si producono 15 gustosissimi tipi di formaggio diversi. Continuando sulla ciclabile il percorso costeggia l’abitato di Scena con il suo imponente castello e l’imponente mausoleo dell’arciduca Giovanni d’Austria, per continuare lungo il Torrente Passirio fino ad arrivare a Merano, dove prima di entrare in città troveremo la seconda tappa quotidiana del nostro giro delle latterie: la Latteria Merano (Via Cava 5, 39012 Merano) dove potremo dissetarci e rifocillarci dopo questa dura giornata, con gli yogurt da bere probiotici, specialità di questa latteria, fondata nel 1954 e che lavora circa 16 milioni di litri di latte annualmente.
5 giorno Merano – Malles in treno, visita Malles,Glorenza, Prato allo Stelvio, Lagundo – 60km
Da Merano si prende il treno (attenzione agli orari in cui non è possibile portare le biciclette,in alternativa esiste un servizio autobus con carrello al seguito) fino ad arrivare a Malles, paese posto a 1100 metri circa.
Da qui in una manciata di chilometri si arriva a Burgusio, dove c’è la possibilità di rifocillarsi con il latte e visitare la Sennerei Burgeis – Latteria Burgusio (Burgusio 77, 39024 Malles),nota per i suoi formaggi di latte al fieno.
Poi si punta la bicicletta verso l’Abbazia di MONTE MARIA, il monastero benedettino più alto d’Europa.Dal monastero si passa per Clusio, Laudes e Glorenza, la più piccola città del Tirolo e dell’Italia, che fa parte dei borghi più belli d’Italia. Un gioiello architettonico di cui ci si innamora a prima vista. Le mura di cinta completamente conservate, con le tre imponenti torri e tutta una serie di torrette di guardia, racchiudono pittoreschi vicoli ed angoli, case padronali del XVI secolo e porticati dal fascino particolare..
Continuiamo a pedalare fino a Prato Stelvio, un paese dove si è saputo coniugare armonicamente le esigenze dei tempi con valori tradizionali. Sono stati così conservati l’antico e pittoresco aspetto, l’alquanto nostalgico acciottolato ed i numerosi piccoli e grandi tesori artistici romanici del paese e dei dintorni. Buona parte degli edifici di Prato allo Stelvio risalgono al Cinquecento e non pochi di essi sono degni di essere osservati con attenzione, come il castello Garitz, splendida residenza di caccia.
Da Prato allo Stelvio, parte una delle strade più famose in assoluto, per il ciclismo in particolare: la salita al passo dello Stelvio. Dalla parte altoatesina ci sono 48 tornanti, distribuiti su circa 26 km, mente dalla parte valtellinese i tornanti sono 36 su 21 chilometri circa. Questa strada fu voluta all’inizio del 1800 dall’allora imperatore Francesco I d’Austria, per poter collegare velocemente la Val Venosta e quindi l’Austria, con Milano, allora territorio dell’impero. In soli tre anni partendo dal 1822, la strada venne costruita e inaugurata e malgrado la neve, fino al 1915, rimase sempre aperta, per permettere alle diligenze a cavallo di transitarvi. Tornando ai nostri giorni, lo Stelvio fu teatro di una delle ultime leggendarie imprese di Fausto Coppi, che qui nel 1953, già trentaquattrenne, nella tappa che partiva da Bolzano e arrivava a Bormio, staccò tutto il gruppo conquistando la maglia Rosa e vincendo il suo quinto e ultimo giro. Dopo aver fantasticato sulle imprese del Campionissimo e dopo aver visitato la più piccola delle latterie sociali, formata da soli 13 allevatori, la Latteria Sociale Prato allo Stelvio (via Argentieri 16, 39026 Prato allo Stelvio) ed esserci ripresi per bene, recuperiamo la bicicletta e proseguiamo in direzione Cengles, Oris e Lasa, attraversando frutteti.
Chi si ferma a Lasa potrà osservare i blocchi di marmo, estratti dalla montagna, che vengono portati in paese attraverso la ferrovia marmifera. I prossimi km del percorso sono su strada sterrata e affiancano l’Adige in una gola rimasta incontaminata, che fa anche parte del parco nazionale dello Stelvio. Arrivati a Covelano e poi a Silandro, capoluogo di questa parte della valle la ciclabile prosegue su stradine di campagna attraverso i meleti, per Morter all’imbocco per la Val Martello e poi avanti fino a Laces. Attraverso Laces il percorso si spinge fino a Castelbello, la bellissima rocca è visibile da lontano. Stava, Naturno, Plaus, Rablà e Plars sono i prossimi paesi, che si attraversano prima di arrivare a Lagundo, termine di questa tappa del nostro tour delle latterie.
6 giorno Lagundo, Caldaro, Bolzano 52 km
Anche a Lagundo prima di partire è possibile fare il pieno di latte o di formaggio, allo spaccio della Latteria Lagundo (Plars di Mezzo 29, 39024 Lagundo) in modo da avere la riserva di energie per pedalare.
In questa latteria è possibile trovare anche qualche prodotto derivato dal latte di capra. Una volta partiti, facendo attenzione, scendiamo fino alla stazione di Merano e da qui, si giunge all’abitato di Lana dopo circa 6 km dalla partenza. Ora seguendo strade secondarie che passano dolcemente in mezzo ai frutteti si giunge a Nalles, famosa località vitivinicola che vanta un proprio vitigno, il cosiddetto “Heiligenperl” e la cantina privata più antica dell’Alto Adige, la Schwanburg. Da qui pedaliamo leggermente in salita per arrivare ad Andriano, che come lascia presupporre il nome è stata fondata in epoca romanica. Se a Nalles fu fondata la prima cantina privata, ad Andriano nel lontano 1893, fu fondata la prima cantina sociale dell’Alto Adige. Il castello Wolfsthurn del tredicesimo secolo, è il monumento più conosciuto di Andriano. Una vista meritano anche lo „Sternbauer“, un maso perfettamente ristrutturato con dei bellissimi affreschi all’esterno e la trattoria “Schwarzer Adler”, che nel lontano 1599 era un palazzo nobiliare.
Da Andriano si prosegue per Riva di Sotto, poi per il pittoresco paese di San Paolo fino ad arrivare ad Appiano. Da qui, allungando la nostra pedalata di qualche chilometro potremo andare al lago di Caldaro, altrimenti seguiremo la ciclabile per Bolzano, che da qui dista circa 20 km. La pista qui è leggermente in discesa, fino ad arrivare al ponte ciclopedonale che supera il fiume Adige, e poi da qui in piano fino a Bolzano. In questo tratto è possibile ammirare il bellissimo Castel Firmiano, una delle sedi del Messner Mountain Museum mentre in lontananza si stagliano le cime del Catinaccio e dello Sciliar. Una volta arrivati alla congiunzione dell’Adige con l’Isarco, si segue per Bolzano, punto di arrivo e partenza del nostro itinerario tra le montagne dell’Alto Adige alla scoperta di uno dei prodotti di eccellenza per qualità e genuinità: il Latte.
DOVE DORMIRE
Per dormire vi consiglio di munirvi della guida del Gallo Rosso: potrete scegliere fra 1600 Masi dell’Alto Adige. Ce n’è per tutte le tasche e per tutti i gusti. La maggior parte di questi hanno la stalla e riforniscono le latterie altoatesine, per cui l’esperienza del tour del latte vi risulterà completa.
Reportage Giordano Roverato