Tre giorni in bicicletta sulle piste nel deserto del Negev, in Israele, una esperienza da provare assolutamente!
Pedalare nel deserto è una delle sensazioni più forti che si possono provare se si ama la bicicletta e si cerca una dimensione assoluta. Per chi non ha mai avuto la possibilità il deserto è ritenuto tutto uguale e monotono. È esattamente il contrario. I panorami sono aspri, fatti di montagne rossastre che cambiano forma e colore man mano che si avanza, alternando wadi sassosi, gli antichi letti dei fiumi prosciugati, e sentieri che si allargano in piste piatte con la sabbia compatta, fino a trovare le dune di sabbia finissima che vanno aggirate perché nessuna ruota, auto 4X4 comprese, riesce a scalarle.
In Israele, scendendo verso sud, boschi e aree verdi finiscono e inizia il grande deserto del Negev che porta fino ad Eilat, il punto più a sud affacciato sul mar Rosso.
Il progetto di creare una pista segnalata nel deserto (Israel National Trail), con diversi tratti resi pedalabili anche in zone altrimenti impraticabili, è a buon punto: mancano solo pochi tratti per rendere completa la via che dalla galilea, la regione più a nord che confina col Libano, porterà fino a Eilat attraversando tutto il paese fino al deserto, collegando molte piste già presenti che partono dalle aeree abitate. Grazie alla rete di sentieri e piste si avrà la possibilità di attraversare l’intero paese in senso longitudinale.
All’inizio del Negev, Mitzpe Ramon è un’affascinante cittadina costruita sul lembo di un cratere che, nonostante l’apparenza di vulcano, si è creato in maniera naturale. Il panorama che offre è molto forte: il precipizio è di 450 m e il diametro arriva fino a 35 km. Con le bici si può pedalare anche sul bordo, su pietraie e piste di vario livello, dalle più impegnative a quelle più facili e adatte a tutti, oppure si possono imboccare i numerosi sentieri che scendono verso il fondo per risalire attraverso anelli che offrono molteplici possibilità. Il Beresheet è un fantastico hotel 5 stelle, uno dei più lussuosi d’Israele, quasi mimetizzato sul bordo, che offre un relax post ciclistico straordinario con tutte le stanze, la piscina, il ristorante e bar con vista cratere. Un buon parco di bicilette è a disposizione dei clienti ai quali vengono organizzate escursioni di ogni livello o consigliati sui numerosi itinerari che partono dall’hotel. Sempre in zona opera Geofun, una buona organizzazione che ha sede in uno dei kibbutz più famosi del paese per essere stato l’abitazione di Ben Gurion, il fondatore del moderno stato d’Israele. Geofun offre escursioni guidate e l’accompagnamento anche sulle piste per diverse tappe. In questa zona sono presenti greggi di grosse capre di montagna, molto simili agli stambecchi, che si incontrano piuttosto frequentemente e che se disturbate si lanciano in veloci arrampicate su scoscesi dirupi.
Addentrandosi ancor di più nel Negev in direzione sud, la grandiosità del deserto prende il sopravvento. La pista sale e scende di continuo, a volte anche su dislivelli piuttosto ripidi, senza mai incontrare altro che le balise di sasso che sono un grande sollievo quando si pedala nel deserto senza mai incontrare altri ciclisti. Le piste del deserto sono tante ma la principale, quella del progetto che collega il nord col sud, conduce verso piccoli insediamenti dove altri kibbutz si sono specializzati nei sevizi per i bikers.
Il kibbutz è un microcosmo imprenditoriale e aggregante che nel concetto è un clone dei kolchoz sovietici o le cooperative agricole. Nel deserto sono dei veri e propri villaggi autonomi dove ogni membro lavora e lo stipendio viene distribuito equamente fra tutti i membri con la conseguenza che la proprietà privata viene eliminata. Siccome è una forma volontaria, chi vi aderisce ha uno spirito di collettività molto forte e conseguentemente quando si è ospiti si percepisce qualcosa di molto diverso. È un’esperienza che andando in Israele va fatta e il deserto è l’occasione più propizia e naturale.
Al kibbutz Samar si assapora un’atmosfera ideale che combina l’amore delle guide bike per l’attività sul loro territorio con l’ospitalità unica che in pieno deserto si apprezza in maniera totale. Si possono scegliere programmi di più giorni per pedalare sulle varie piste intorno al kibbutz con le indispensabili guide locali. Si può pedalare per ore e ore senza incontrare mai nessuno, seguendo le tante indicazioni di cartelli e balise che si trovano con frequenza. Però non bisogna dimenticare che si è nel deserto e il margine di sicurezza va elevato perché anche l’orientamento a volte è complicato se si desidera fare un percorso con partenza e arrivo al kibbutz. Discorso diverso se invece si segue l’Israel National Trail: i cartelli chiari e la direzione abbastanza semplice da seguire permette di viaggiare anche senza guida.
L’esperienza del soggiorno in kibbutz dovrebbe essere irrinunciabile per chi va in Israele perché, oltre a sperimentare un aspetto veramente unico, si ha la possibilità di avere una convivialità altrimenti impossibile. Anche la cena è una festa, più vicina d un “pranzo di nozze” che ad un normale pasto con il grande tavolo conviviale sempre all’esterno (siamo nel deserto). Il cibo è offerto su grandi vassoi e come in famiglia ci si serve.
In queste cene il cibo è quello tipico della cucina multietnica con tanti piatti della tradizione araba e libanese. I falafel, mangiati come usano i locali, nella pita calda e affogati nell’hummus o nella tahina, con o senza insalata o verdure varie, sempre abbondantissime sulle tavole israeliane. O come la shakshuka, altro piatto tipico della cucina israeliana. Presenza fissa anche delle olive di vari tipi, saporitissime, o i formaggi morbidi di capra conditi con abbondante olio d’oliva. Sono cibi molto appetitosi e profumati, che si prestano ad essere combinati fra loro con facilità, ideali per quando si è affamati dopo una giornata di bici. Anche il caffè rappresenta una esperienza originale: fatto alla turca, con la polvere che si deposita sul fondo dopo la bollitura, ma la miscela prevede anche una certa dose di cardamomo che dà un profumo un po’ più dolciastro ma piacevole dopo i sapori inconsueti.
La fine della pista Israel National Trail conduce a Eilat, la località totalmente votata al turismo grazie al clima caldo tutto l’anno e al Mar Rosso che offre bagni e immersioni. Qui vita notturna e balneare offrono la miglior conclusione del viaggio che ogni giorno ha mostrato paesaggi e terreni completamente differenti.
Info
Il tour operator israeliano più esperto di ciclismo – www.gordonactive.com
Il sito ufficiale in italiano – www.goisrael.it
Guide e servizi area Mitzpe Ramon – www.geofun.co.il
Hotell Beresheet luxury – www.isrotel.com/beresheet
Kibbutz con guide esperte e ospitalità (Southern Arava) – www.samarbike.com
Reportage di Sauro Scagliarini
BELLISSIMA ESPERIENZA CHE HO FATTO PARTENDO DA GERUSALEMME E ATTRAVERSANDO ANCHE IL DESERTO DI PALESTINA, ALTRO LUOGO MERAVIGLIOSO E SURREALE.
SE MI E’ POSSIBILE VORREI LASCIARE QUI I LINK DEL MIO RACCONTO E DEL MIO VIDEO.
BRAVI E SEGUIAMOCI.
http://cyclingo.it/israele-e-giordania-un-viaggio-nei-deserti-del-negev-e-di-lawrence/
https://www.youtube.com/watch?v=WKLrMoFZxW4&t=132s