5a tappa del cicloviaggio: latte bio e cucina stellata
La quinta e ultima tappa della prima sessione invernale di “Jemo – La ruota non si ferma mai” ci ha portato a percorrere con le nostre bici alcune meravigliose salite proprio a ridosso dei Monti Sibillini, tra le province di Fermo e Ascoli Piceno. Siamo partiti da San Ginesio, uno dei borghi più belli d’Italia nonché bandiera arancione. Da qui, siamo scesi sulla piana che porta a Sarnano e da Sarnano, passando per il Valico dei Rustici, siamo giunti ad Amandola, borgo medievale risalente al 1200.
Da Amandola lì ci siamo diretti verso sud, percorrendo la strada che costeggia il fiume Tenna, fino a Montefortino. La strada sale regolare, senza mai avere pendenze proibitive. La carreggiata è poco o per nulla trafficata e ci si può godere il silenzio della natura e la varietà della vegetazione. Qui abbiamo potuto ammirare in lontananza le Gole dell’Infernaccio e infine abbiamo deciso di compiere una piccola deviazione: siamo arrivati fino al Santuario della Madonna dell’Ambro, scoprendo però che la chiesa è stata seriamente danneggiata dal terremoto e tutte le messe sono state sospese.
Dal santuario siamo poi ritornati a Montefortino e da qui abbiamo proseguito fino a Montemonaco, la cui origine risale addirittura all’Impero Romano (l’imperatore Augusto lo assegnò a residenza per i soldati romani congedati a fine carriera).
Da qui siamo saliti ancora fino alla frazione di Isola San Biagio, a quasi 1000 metri di altitudine. Nonostante fosse dicembre, la temperatura non era eccessivamente fredda e abbiamo potuto pedalare godendoci il paesaggio.
Tecnologia & tradizione
Ad Amandola, abbiamo visitato l’azienda agricola Angolo di Paradiso, di Roberto Mulo.
Qui le mucche vivono all’aperto, dormono su materassi di lattice e sono munite di un microchip che riconosce quando è opportuno mungerle. c’è un apposito macchinario impiegato per la mungitura e le mucche hanno imparato ad avvicinarsi ad esso quando sentono il bisogno di essere munte. Abbiamo osservato il processo di mungitura “automatizzata” nel suo svolgersi, e siamo rimasti affascinati.
Cucina stellata
A Isola San Biagio abbiamo incontrato lo chef “stellato” Errico Recanati del Ristorante Andreina che ha preparato per noi della carne di agnello alla brace.
«La mia cucina esalta i sapori semplici della tradizione contadina: patate bianche dei monti Sibillini, un filo d’olio, carni marchigiane e cipolle della zona», ci ha spiegato Errico. Il tutto, accompagnato dal pane di montagna e da un buon vino rosso biologico.
Grazie a Coraggio Marche per averci favorito l’incontro.
Reportage di Silla Gambardella