Lungo la vecchia ferrovia che portava a Fiuggi

Lunghezza: 60 km

Dislivello in ascesa: 1.295 m

Fondo stradale: pista ciclabile asfaltata 

Traccia GPX

In Ciociaria

L’ultima cosa che ci si aspetterebbe di trovare è un percorso cicloturistico: da queste parti il ciclismo è soprattutto sportivo, e ci si allena per statali e provinciali. E invece, seguendo il collaudato assioma dell’amicizia tra linee ferroviarie dismesse e ciclovie, questo percorso si presenta come una piacevole sorpresa in una zona di per sé non molto bike-friendly – ed è un peccato, dato il suo incredibile fascino genuino e verace, un po’ defilato dalle rotte del turismo green.

La tratta ferroviaria Roma – Fiuggi

Fu costruita nel 1912 dalla SFV (Società Ferrovie Vicinali), fu smantellata in varie tappe – il tratto interessato nel 1983 – perché seguiva le naturali inclinazioni del terreno adagiandosi sul costone dei Monti Prenestini sopra l’omonima consolare, mentre raggiungere Frosinone lungo la via Casilina era molto più semplice, diretto ed economico. Oggi il suo manto offre un piacevole cammino per i pedalatori lungo una serie di paesini di fatto tagliati fuori dai grandi traffici di treno e autostrada, dato che segue con un andamento in falsopiano il corso della Prenestina.

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Questa ciclabile è una perla seminascosta: segnalata da Fiab e da pochi altri, non gode di gran supporto mediatico né di un sito ufficiale, mentre gli appassionati la conoscono come una tappa da passaparola meno nota della “cugina” Capranica/Civitavecchia.

Per arrivarci in treno + bici

Si può scendere alla stazione di Anagni/Fiuggi, che pur essendo la più vicina impone una quindicina di chilometri di strade provinciali poco trafficate, l’ultima parte dei quali in leggera salita. L’alternativa è uscire da Roma con la Metro C fino al capolinea a Giardinetti/Pantano e spostarsi dalla Casilina alla Prenestina fino all’inizio della ciclabile.

Una volta guadagnato l’accesso al percorso, ci ritroviamo in una dimensione piacevole in cui l’ulivo è padrone incontrastato, mentre noi pedaliamo in bilico tra i rilievi dei Monti Prenestini e la vastità della campagna ciociara. Alle nostre spalle, la nube polverosa dell’Urbe. Il percorso della ciclabile è scandito da graziose paratie in legno e dalle ex stazioni che recano ancora il nome della fermata, molte delle quali sono state riutilizzate come spazi civici o bar.

Attraversiamo vari paesi e frazioni sul nostro percorso: Paliano, Piglio, Acuto. Alcuni di questi paiono aver volontariamente fermato le lancette degli orologi, e si ergono fieri e rustici, forse a testimonianza di quanto una strada ferrata o una striscia d’asfalto a sei corsie (o la loro mancanza) possano influenzare il corso urbanistico e storico di un luogo.

Fiuggi

L’ultima parte verso Fiuggi ci riserva un panorama d’eccezione, con i vecchi pali dell’elettricità in rovina e qualche rudere sparso sulle colline rade, quasi una sorta di far west nostrano. Proseguiamo quindi tra le vigne e gli alberi di fico fino al termine del percorso ciclabile a Fiuggi, vivace centro termale noto per le sue acque, dove possiamo continuare il nostro itinerario con una vivace discesa fino al bellissimo Lago di Canterno, altra meraviglia seminascosta della zona a cavallo tra i Prenestini e gli Ernici. Una strada praticamente sconosciuta al traffico costeggia le sue sponde tranquilla, per poi inerpicarsi in graduale (graduale a parte l’ultimo chilometro) verso la rocca di Fumone. A questo punto, è quasi d’obbligo una visita all’inquietante e affascinante Castello Caetani (oggi Marchesi Longhi De Paolis), dove fu imprigionato e ucciso colui che per viltade fece il gran rifiuto, Celestino V, sede di tante leggende di fantasmi e di sinistre vicende reali. Un’altra tappa del luogo potrebbero essere le prelibatezze locali della cucina ciociara.

A questo punto, per il ritorno ci attendono soltanto una decina di chilometri in discesa fino alla stazione ferroviaria di Ferentino, che offre collegamenti frequenti sulla linea Roma/Frosinone.

Claudio Mancini: Cicloturista per vocazione, ciclista urbano per necessità, sono felice del fatto che dove finiscano le mie zampe inizi sempre un paio di pedali. In sella a bici scassate ho attraversato l'Europa e valicato passi montani, e finora sono sempre tornato a casa. Mi piace scoprire in modo grottesco e poetico i posti che attraverso, dall'alto dei 20 km orari. Adoro il cibo locale e l'aggettivo "casareccio", le strade provinciali e i passaggi a livello. Scrivo diari di viaggio per ricordarmi per quali luoghi sono passato (www.abbondantiedozzinali.it).