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Il Molise
Il Molise è una delle Regioni meno conosciute, tutti hanno attraversato il suo territorio, chi in treno, chi in autostrada, ma pochi si sono fermati a scoprire la sua terra e la sua storia, e noi di Viagginbici non eravamo stati da meno. Grazie a Moleasy, un progetto di sviluppo turistico nato in questi anni, abbiamo avuto il privilegio di conoscere alcuni territori che gli stessi molisani, prendendosi in giro, dicono essere di una regione che non esiste.
La storia
Il primo percorso che vi presentiamo permette di conoscere la piana di Bojano, il Regio tratturo e tutta la storia che qui si è dipanata nei secoli. Siamo nel cuore del Sannio, di qui sono passati i Sanniti, i Romani, Annibale con i soldati Cartaginesi. Più vicini a noi nella storia, fino ai primi del XIX secolo, da qui passavano gli allevatori che dalla Puglia spostavano le mandrie di bestiame sui prati verdi delle montagne circostanti. Per fare questo utilizzavano il Regio Tratturo, una sorta di autostrada verde, lunga 211 km che univa i monti Dauni (Puglia) con Pescasseroli (Abruzzo). Ognuno di loro ha lasciato tracce del suo passaggio, chi una città fortificata (Sanniti e Romani), chi un ponte (Annibale), e chi il tratturo, che oggi utilizzeremo come traccia della nostra uscita in MTB.
E’ un giro ad anello, facile, alla portata di tutti, i chilometri alla fine saranno circa 20. La partenza è dalla stazione di San Giuliano del Sannio. Il primo tratto è sulla strada asfaltata, che per il traffico assolutamente assente potrebbe essere scambiata per una ciclabile. Abbandonato l’asfalto, ci immergiamo nelle strade bianche che dividono i campi e che offrono il panorama sui paesini arroccati e sulle cime ancora imbiancate del Matese. Qui la densità abitativa è talmente bassa che in una mattinata incontreremo una sola persona, che come noi è in bicicletta.
Il percorso
Superiamo con un ponte la statale del fondovalle, unica vera strada trafficata, e arriviamo a percorrere il tratturo. Il fondo è accidentato, e vista la ricchezza di acqua del Molise, spesso incrociamo dei piccoli torrenti che ci divertiamo a guadare. E qui malgrado l’età anagrafica, riemerge la parte fanciullesca di noi. Sembriamo bambini piccoli che ad ogni pozzanghera, devono saltarci dentro schizzando e bagnando tutto e tutti.
I fiori
Nel periodo primaverile, è tutta una esplosione di colori! Piante, fiori ed erbe spontanee, danno il loro meglio. Nel solo Molise ci sono più di 2.500 tipologie diverse di specie botaniche. Per darvi un termine di paragone, in tutta la Germania le tipologie sono circa 1.700, in Inghilterra circa 1.900.
Qui è un paradiso per colori e profumi, e noi lo stiamo attraversando in bicicletta. Mentre pedaliamo godendoci questa ricchezza, penso a quelli che in macchina passano veloci sulla statale e non sanno cosa si stanno perdendo. Il cicloturismo è anche questo!
Saepinum
Superiamo un vecchio mulino in disuso, e mentre lo immagino attrezzato a bici grill, arrivo alle mura storiche di Altilia (Saepinum) e per un attimo ho la sensazione di vedere sbucare qualche legionario romano, tanto la città è perfettamente conservata!
Le mura che corrono lungo il perimetro della città che occupa circa 12 ettari, sono mediamente alte 4,5 metri e hanno lo spessore di 1,8 metri. Le quattro porte poste agli estremi del decumano e del cardo, si appoggiano a torri alte una decina di metri. Ma la vera meraviglia si prova quando si entra nel teatro, perfetto! Come se fosse stato ultimato solo da qualche giorno e non da millenni.
Attraversato Altilia, riprendiamo il percorso del tratturo prima, su una strada asfaltata che attraversa la piana poi. Il divertimento è girovagare nei campi per poi riprendere la strada nella direzione esatta, senza paura di trovare traffico o perdersi. Da qui al nostro punto di arrivo è solo un susseguirsi di piacevoli emozioni guardandosi attorno e ammirando quanto Molise c’è!