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Il denominatore comune del mountain biking è il terreno su cui si pratica, esclusivamente fondi non asfaltati; tantissime, però, sono le declinazioni tecniche che oggi interpretano questa disciplina delle due ruote.
Siete in procinto di fare un acquisto della vostra prima MTB? Allora sappiate che le tipologie, o “segmenti”, di Mtb possibili sono tantissime, tali da disorientare chi si avvicina allo sport delle “ruote grasse” oppure il neofita che vuole comprare la sua prima mtb. Questo articolo è dedicato in particolare a loro e a quel “maxigenere” che, tecnicamente parlando, è il mountain biking dei nostri giorni.
Due discriminanti: fatica e divertimento in discesa
Prima di quelli oggettivi ci sono parametri soggettivi che discriminano una tipologia o l’altra di mtb adatta al caso. Per orientarsi si può ricorrere a questa riduzione iper-semplicistica, che da una parte ti domanda quanta voglia hai di faticare con la mtb, dall’altra quanto invece vuoi divertirti in discesa. Lo ripetiamo, è una riduzione funzionale, utile solo a chiarire a grandi linee le idee, perché nella realtà dei fatti non necessariamente i due parametri appena menzionati sono inversamente proporzionali oppure sono in conflitto tra di loro.
Sta di fatto che la necessità di arrivare a una classificazione, o per dirla come danno i produttori, a una “segmentazione” delle varie interpretazione del mountain biking, risponde all’esigenza dettata delle grandi case di fissare paletti per offrire ai clienti una gamma più ampia e allo stesso tempo più decifrabile possibile di modelli tra cui scegliere al momento di acquistare la prima (o anche la seconda) mtb.
Nei fatti le categorie che adesso andremo a descrivere hanno confini labili tra di loro, anzi hanno confini che si sovrappongono. Sta di fatto che ai due parametri soggettivi di cui parlavamo la grande industria risponde con parametri oggettivi attraverso cui le case costruttrici assegnano ai vari modelli caratteristiche adatte per un tipo di utilizzo o per un altro.
Quali parametri controllare
In ordine di importanza i parametri tecnici da controllare al momento di acquistare una mtb sono: tipologia e capacità delle unità di ammortizzazione presenti sul mezzo, geometria del telaio, materiale con cui questo è realizzato. A seguire vengono poi il diametro delle ruote, la sezione delle gomme e infine la tipologia di componenti di trasmissione utilizzati.
1. Le mtb da cross country
Le mtb da cross country sono quelle destinate ad agonisti e in generale a chi ha intenzione di sostenere ritmi di marcia intensi, non solo in salita. Mezzi del genere hanno la doppia capacità di scalare le salite più velocemente possibile, sia di affrontare discese tecniche, tratti in saliscendi o passaggi su fondi di tipo differente. Il mezzo più adatto per un utilizzo di questo tipo deve essere il più leggero possibile, ma deve anche avere valide sospensioni. Gli agonisti del cross country oggi privilegiano i modelli con sola sospensione anteriore (la forcella ammortizzata), ma non sono rai i casi in cui i “rider” optano per modelli a doppia sospensione, sia sulla forcella, sia sul telaio con le cosiddette “full suspended”. Ricordiamo, infatti, che una sospensione posteriore non ha il solo compito di assorbire gli shock in discesa, ma permette anche di “copiare” meglio il terreno, di conseguenza aumenta la trazione nelle salite accidentate. Per i biker professionisti la scelta di correre con una “front” o una “full” risponde ad esigenze legate alle caratteristiche del percorso e alla effettiva utilità di aumentare le capacità ammortizzanti del mezzo (ma anche il peso complessivo dello stesso, che inevitabilmente dovrà essere portato su in salita). Lo stesso vale per il praticante amatoriale o anche per il neofita, con l’aggiunta che in questo caso si deve considerare anche il non secondario parametro del costo in più che caratterizza le full suspended e anche la maggiore complessità a livello di manutenzione, taratura e settaggio che queste richiedono rispetto alle front. In entrambi i casi, comunque, che siano front o che siano full, le mtb da cross country sono facilmente identificabili perché hanno un’escursione delle sospensioni compresa tra 80 e 100 millimetri (sia sulla forcella, sia eventualmente sul telaio). Per un discorso di leggerezza le mtb di questa classe sono principalmente in carbonio. Ruote? Il diametro dominante è quello da 29 pollici, visto che all’interno di questo genere sono assolutamente scomparse le vecchie 26 pollici e sono quasi estinte le 27.5 pollici (650B).
2. Le mtb da marathon
Sempre considerando il livello di sforzo come parametro discriminante, la categoria che viene dopo il cross country è quella delle mtb marathon: in questo caso la valenza agonistica è inferiore e aumentano le distanze che mezzi di questo tipo sono destinati ad affrontare. Caratteristiche tecniche e geometriche delle mtb da marathon sono simili a quella dei modelli da cross country, con la differenza che in questo ambito le soluzioni full suspended sono ancora più diffuse. Aumentano, di poco, anche le escursioni di cui sono capaci le sospensioni, in genere compresa tra 100 e 120 millimetri. Per i materiali e i diametri delle ruote vale lo stesso discorso fatto per le mtb da cross country: prevalenza di carbonio e predominio praticamente assoluto di ruote da 29 pollici.
3. Le mtb da trail biking
Con le trail bike entriamo nel primo segmento in cui la connotazione agonistica è assente. Bici di questo genere realizzano una mediazione perfetta tra la “sana” ricerca della fatica in salita e il divertimento in discesa. Questo le rende estremamente popolari e diffuse, e la fa considerare dai più la quintessenza del mountain biking, la soluzione migliore per godersi questa disciplina in tutte le sue tante sfaccettature. Una trail bike è ideale per fare escursioni lunghe dove ci sarà da pedalare parecchio, ma è adatta anche per cimentarsi in tratti in discesa dove vengono messe alla prova capacità di guida e sospensioni: sì, in questo caso i millimetri di travel, ossia di affondamento delle sospensioni, vanno dai 120 ai 140 millimetri, la tipologia è solamente quella di full suspended e anche il telaio ha una geometria più “rilassata” rispetto alle bici delle categorie precedenti, perché sacrifica la meno utile reattività a un parametro che in questo campo di utilizzo è decisamente più richiesto: la stabilità di guida anche nelle situazioni molto tecniche. Per quel che riguarda i materiali nel segmento delle trail bike è frequente trovare telai in alluminio, visto che in questo caso il peso complessivo del mezzo è parametro che ha importanza relativa, o quantomeno ne ha molta di meno rispetto alle categorie più corsaiole di cui abbiamo parlato sopra. Diametro delle ruote? Quasi sempre 29 pollici.
4. Le mtb da all mountain
Con l’all mountain la nostra ideale “lancetta “di riferimento si sposta ancor più verso la discesa e il divertimento che questa sa dare con una bici da fuoristrada. Le escursioni aumentano ancora: da 120 a 150 millimetri e la geometria del telaio si fa ancor più “morbida”, gli angoli di sterzo aperti. Scompare quasi del tutto il più costoso carbonio per i telai e il materiale d’elezione diventa l’alluminio. Anche i componenti si fanno più robusti e generosi, primi tra tutti le coperture, con sezioni che praticamente raddoppiano rispetto alle mtb da cross country. In base alle preferenze di guida del biker si possono trovare (o montare trail bike) sia con ruote da 27.5 pollici, sia da 29 pollici. Le trasmissioni hanno sempre guarniture con corona singola (a differenza delle doppie ancora diffuse per i segmenti precedenti), inoltre in questo ambito è giocoforza trovare montato di serie un componente che in realtà talvolta è utilizzato anche per gli ambiti di utilizzo che abbiamo già elencato: il reggisella telescopico, che consente di modificare l’altezza sella direttamente con un pulsante fissato al manubrio e adattare così lo stile di guida alla pendenza del terreno in quel momento.
5. Le mtb da enduro
Con quelle da enduro torniamo a mtb con una connotazione agonistica, ma in questo caso i ritmi intensi sono soprattutto quelli che si ricercano in discesa, non in salita. In questa disciplina queste ultime vengono infatti affrontante più che altro sotto forma di prove di regolarità, mentre le discese sono cronometrate. Le bici da enduro e all mountain hanno escursioni notevoli, fino a 160 mm (per quelle con ruote da 27.5 pollici), qualche millimetro in meno per quelle da 29 pollici. I telai sono robusti, prevalentemente in alluminio.
6. Le mtb da free ride e downhill
Sulle mtb da free ride e downhill la destinazione d’uso è al cento per cento discesistica e nel secondo caso la connotazione è agonistica. Le bici da free ride si utilizzano principalmente nei bike park o in genere dove ci siano impianti di risalita al servizio dei biker, esattamente come succede per le gare di downhill, che ovviamente prevedono manche cronometrate e che a livello tecnico hanno percorsi, o meglio “piste”, con un numero elevato di ostacoli artificiali (salti, passaggi su pedane). Bici di questo tipo hanno dunque escursioni anteriori e posteriori che arrivano spesso a 200 mm, sono equipaggiate con robuste forcelle anteriori a doppia piastra ed hanno una trasmissione che sulla guarnitura prevede esclusivamente la corona singola, sia perché c’è poca necessità di cambiare moltiplica, ma soprattutto perché così si rischia il meno possibile che la catena “salti”.