Gita in bicicletta fuori porta a Roma
difficoltà: FACILE
distanza: 44 km
superficie: sentieri sterrati, strade bianche
dislivello: 421 m
inizio: Stazione di La Storta
fine: Stazione di Bracciano
Fuga dalla città di Roma
La Ciclovia dei Laghi, che ci conduce tra le campagne immediatamente a nord di Roma alla scoperta di due meravigliosi specchi d’acqua, i laghi di Martignano e Bracciano (speriamo che questo nostro articolo sia da sprone a segnalarla e promuoverla come merita)!
Percorso relativamente facile e aperto a tutti, senza dislivelli particolari, nel verde dell’Agro Romano lungo strade secondarie e sterrati dal fondo ghiaioso. Il traffico presente sull’itinerario (a parte l’ultimo tratto di lungolago verso Bracciano) è pressoché nullo, il mezzo a motore più incontrato lungo la strada è il trattore.
Per uscire dalla cerchia urbana di Roma possiamo servirci del treno regionale della linea Roma-Cesano e scendere alla piccola stazione suburbana di La Storta, dove la città allenta la presa e la campagna ancora non è del tutto presente. Da qui muoviamo lungo uno sterrato che corre parallelo alla linea ferroviaria (è un po’ difficile trovare l’ingresso, seminascosto dai rovi tra le ville private), ma una volta accostati alle rotaie la strada è percorribilissima ( traccia gps in allegato), ama mischiare sole e ombra in maniera armoniosa, tra campi arati e prati incolti, tra cespugli di more e bovini al pascolo. Qui il sentiero è perlopiù in single track, e anche se non presenta alcuna difficoltà tecnica, è consigliabile una bici da trekking o una mountain bike.
In prossimità di Cesano la strada si allarga, ci troviamo nella parte più verace e genuina dell’Agro Romano, dove antenne e tralicci forse troppo imponenti, si alternano a ridenti colline. Mantenere l’orientamento è semplice grazie ai due vecchi amici dei percorsi a pedali: le ferrovie e i corsi d’acqua.
Giunti alla stazione di Cesano (possiamo anche accorciare il percorso scendendo qui col treno, la linea è la stessa), tornano i viottoli rustici e selvosi. Lo scroscio delle acque ancora giovani del fiume Arrone ci accompagna prima in via della Mainella, poi, superato il ponticello di pietra, a destra in via delle Pantane. Seguire la traccia gps è quasi indispensabile, dato che la segnaletica è rada e pressoché assente. In tutta la ciclovia si incontrano sì e no due cartelli sbiaditi.
All’altezza di via della Mola Vecchia, ci attende una lieve pendenza su sterrato da affrontare: la ricompensa in questo caso è il lago di Martignano e le sue fresche acque balneabili. L’alternativa alla breve salita è un ombroso sentiero in terra battuta che costeggia quello che era il cratere del vulcano dal quale ha avuto origine il lago; le due strade si ricongiungono qualche km più in avanti, mentre decidiamo quale scegliere possiamo prenderci un frutto al banchetto dei contadini che si trova proprio in prossimità della fontana / abbeveratoio al bivio – ne vale la pena, pare che i sapori delle susine o delle albicocche ricompaiano man mano che ci si allontana dall’Urbe.
Alla fine del tratto boscoso ci ritroviamo in via di Polline, forse una delle tratte più panoramiche dei 44 km di tracciato: si tratta infatti di una sinuosa strada bianca in ghiaia che apre la vista a sinistra col blu intenso del lago di Bracciano, molto più grande di suo cugino Martignano, mantenendo i filari di ulivi e le colline sulla destra. Anche l’altimetria concede un po’ di discesa e possiamo rilassarci tra i tornanti nel verde fino al lungolago.
Purtroppo con quest’ultimo ritroviamo il traffico, sia pur limitato agli spostamenti dei residenti, quindi dobbiamo condividere una strada provinciale asfaltata con le automobili per qualche chilometro; fortunatamente poco prima di Trevignano una corsia ciclabile si stacca dalla sede stradale per dare un po’ di respiro al traffico a pedali, proteggendo i ciclisti fino all’ingresso in paese.
Giunti fin qui, possiamo decidere se proseguire il lungolago fino a Bracciano, dove si trova la stazione più vicina per tornare a Roma come da traccia gps, oppure se inoltrarsi nella ciclovia dei Boschi, ideale proseguimento di questo itinerario che ci porterà nelle colline della Calandrina sopra Trevignano.
Alla fine di via di Polline non ci resta che costeggiare il lungolago in direzione Trevignano, approfittando delle poche centinaia di metri della ciclabile prima dell’ingresso del paese. Per chi è in MTB, all’altezza dei campi sportivi di Trevignano parte la ciclovia dei boschi, che sale in direzione di Oriolo all’ombra della faggeta, in un percorso complementare al presente non ancora mappato e di prossima pubblicazione.
Da Bracciano si può invece proseguire l’escursione lungo questo itinerario fino a Canale Monterano, o risalendo a ritroso quest’altro verso Tolfa se si vuole allungare ulteriormente.