Litorale veneto in bicicletta lungo la via del Mare

Sembra un arco teso, pronto a scoccare, che da Rovigo a Bibione s’incurva passando per la la laguna di Venezia. Chi pensa che la costa del Veneto sia solo una meta da solleone non conosce la Via del mare, 250 chilometri di ciclabile tra fiume, laguna e alto Adriatico.

Dagli scenari del Delta del Po alle valli da pesca si pedala raggiungendo il capoluogo veneto dopo aver attraversato le foci dei fiumi Adige e Brenta. Poi verso la parte orientale della costa, al confine col Friuli-Venezia Giulia, ecco le lunghe spiagge di sabbia dorata, dove si attraversano i fiumi Sile, Piave, Livenza e Tagliamento.

Il percorso, tracciato in cinque tappe con GPX, è fatto di strade arginali e ciclabili, senza pendenze, su fondo per lo più asfaltato e con qualche tratto sterrato. La segnaletica da seguire è la I3, sui consueti cartelli marroni delle ciclabili nostrane.

Anche la Via del mare si è presentata alla prima edizione dell’Italian Green Road Award, il primo riconoscimento alla migliore via verde italiana, conferito da Viagginbici.com durante il Cosmo Bike Show di Verona.

Dalla città delle rose al Delta

Fu Ludovico Ariosto, nell’Orlando Furioso, a suggellare Rovigo come “la terra, il cui produr di rose, le diè piacevol nome in greche voci”. E proprio dalla provincia più meridionale e fiorita del Veneto ha inizio la Via del mare. Vi si possono visitare il pittoresco centro storico, le torri del castello medievale e la Pinacoteca di palazzo Roverella. Al Museo dei Grandi Fiumi si ripercorre la storia della terra polesana attraverso reperti, installazioni multimediali e ambientazioni scenografiche.

Seguendo il corso rassicurante del Po, da Rovigo ad Adria, si percorrono i 51 chilometri che compongono la prima tappa della ciclabile.

La Laguna di Goro, lungo il Delta del Po

La Via delle Valli

Un percorso immerso nel parco naturale del Delta del Po, tra case rurali e una natura rigogliosa e complessa. Dopo 650 chilometri è qui che il Po, alias il “dolce gigante”, conclude il suo fluire in una delle più vaste zone umide d’Europa e del Mediterraneo. Un’area che in Veneto si estende per quasi 800 chilometri quadrati, di cui oltre 160 sono valli e lagune. Pedalando tra le valli polesane è facile fare incontri ravvicinati del terzo tipo con aironi rossi, falchi di palude, cormorani e beccacce di mare.

La traversata della Laguna di Venezia

La tappa numero tre procede dal basso verso l’alto attraverso la laguna di Venezia. A Chioggia e Sottomarina si parte con un mix di storia e un lungomare ricco di intrattenimenti. Grazie ai collegamenti ACTV tra le isole veneziane le mete successive saranno Pellestrina e Ca’ Roman. In quest’isola di pescatori pedalare è un sogno: poche auto e tante biciclette rendono la vita facile anche alle famiglie. Poi si passa al Lido, da non perdere la località degli Alberoni e Malamocco, per concludere la tappa con il ferry boat fino a Punta Sabbioni.

Tra Sile e Tagliamento

Altri due fiumi segnano questa quarta tappa, tra il Sile e il Tagliamento. In 45 chilometri si costeggiano numerose località marittime, mete di relax e divertimento, che veicolano oltre 30 milioni di presenze ogni anno: da Cavallino Treporti a Jesolo, da Eraclea a Caorle. Queste spiagge, decisamente frequentate a luglio e agosto, offrono a settembre un’atmosfera piacevole, colori caldi, oasi naturalistiche e pinete. Insomma, l’ideale per gite fuori porta anche brevi.

Un tratto della ciclabile a Cavallino Treporti

Di là dal fiume e tra gli alberi

Caorle è l’approdo della quarta tappa, ma anche l’inizio della quinta e ultima. Nel suo centro storico ci si imbatte nel Duomo dal campanile cilindrico, poi nel lungomare col Santuario della Madonna dell’Angelo, e infine si raggiunge Falconera e i casoni dei pescatori della zona lagunare. È un finale aperto quello della Via del mare. Per gli amanti della storia e dell’enogastronomia la direzione da prendere è per Portogruaro, passando così attraverso l’area archeologica di Concordia Sagittaria, mentre chi sceglie di restare a contatto con la natura davanti a sé troverà la spiaggia di Valle Vecchia e Bibione, fino a quelle foci del Tagliamento che Hemingway racconta in Di là dal fiume e tra gli alberi.

silvia ricciardi: