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Quando si legge marzo nel calendario scatta la voglia di primavera, ancora maggiore in un inverno quanto mai impegnativo anche dal punto di vista della salute e delle influenze stagionali. Voglia di primavera ma anche di prime uscite in bicicletta. Per questo abbiamo pensato ad itinerari nei parchi che offrano varietà di percorsi, di difficoltà, di terreni e di panorami. Una immersione nella natura su due ruote per dare il ben tornata alla primavera.
Come pedalare nei parchi
Iniziamo intanto a dare qualche indicazione su come pedalare in sicurezza nei parchi. Il cicloescursionismo fuori strada ben si sposa con la mtb, e partendo dal presupposto che si abbia una bici della giusta misura, la prima cosa da verificare è la posizione del piede – pedale. E’ infatti l’avampiede che deve poggiare sul pedale. Da verificare anche l’altezza e la posizione della sella, nel primo caso si deve provare a pedalare all’indietro con i talloni poggiati sui pedali, e la gamba si deve distendere completamente. Mentre la sella deve essere parallela al terreno o eventualmente con il becco leggermente abbassato in avanti. La schiena deve fare un angolo di 45 gradi con il terreno e quando la strada è dissestata la posizione seduta è la più conveniente. Il busto leggermente piegato in avanti assorbe le asperità del terreno e il dito indice e il medio devono essere sempre pronti ad agire sulle leve. E ancora: guardare sempre avanti per valutare in anticipo il terreno, cercare di non essere contratti e accompagnare l’azione ammortizzante di braccia e gambe, evitare sempre il bloccaggio delle ruote.
Da sapere, le regole
La varietà del territorio italiano si rispecchia anche nelle diversità dei suoi parchi che siano regionali (134) o nazionali (25), ognuno con caratteristiche uniche. Possiamo trovare ambienti alpestri, collinari, fluviali e lacustri, o marittimi.
Per pedalare nei parchi ci sono delle regole di comportamento da rispettare, come non percorrere i tratti nei quali sia stato vietato l’uso della bicicletta. Attenzione anche al senso di marcia, alcuni sentieri possono essere percorsi solo a salire e altri solo a scendere. Bisogna adottare una velocità moderata per non provocare incidenti con gli escursionisti che hanno sempre la precedenza sui biker, fatta eccezione per i percorsi riservati alle bici.
E’ buona norma mantenere la destra, e restare sui sentieri autorizzati, è vietato l’accesso ai terreni sottoposti a colture agrarie o a particolari vincoli di salvaguardia e tutela ambientale.
L’idea di pedalare nei parchi ha dato vita anche ad un libretto dal titolo “Biciparco, itinerari nei 6 parchi della Regione Veneto”, 18 itinerari nelle Dolomiti d’Ampezzo e in quelle bellunesi, il Sile, i Colli Euganei, il Delta del Po e la Lessinia. www.parchiveneto.it
Itinerari bici nei parchi
Ed infine vi diamo qualche suggerimento per pedalare in tre parchi italiani, ma l’offerta, come vi abbiamo detto sopra è davvero ampia.
1. Ciclovia dei Parchi – Calabria. Iniziamo da qui, perché questa ciclovia unisce quattro parchi calabresi: i nazionali della Sila, dell’Aspromonte e del Pollino, e quello regionale delle Serre dove si possono vedere le abetine, le pinetine del pino laricio, le faggete, i castagneti, i pioppeti, i querceti nonché l’oasi del lago Angitola. Iniziando da Serra San Bruno si snoda attraverso una varietà di paesaggi e tra la ricca flora e fauna del parco, che include specie rare e protette. Si possono anche visitare antichi borghi e siti storici lungo il percorso, come castelli medievali e chiese secolari. Da Fabrizia a Bellantone, passando per il passo Croce Ferrata. 80 chilometri con 1.760 metri di salita. www.cicloviadeiparchicalabria.it
2. Parco regionale della Maremma – Toscana. Da Marina di Albarese a Mare passando per la foce del fiume Ombrone fino a Talamone lungo 25 km nella costa toscana. Qui potete optare per un percorso, la Strada degli Ulivi, che segue un’antica via che collegava la pianura interna con la Torre di Collelungo e il mare. La prima parte corre fra grandi uliveti, terra di caprioli, cinghiali, istrici e daini. Si passa poi tra la fitta macchia di leccio fino al monumentale uliveto di Collelungo con oltre 400 anni di vita. Da qui si scende ad una duna alla base delle falesia e in spiaggia. Attenzione ci sono delle salite difficoltose. www.parco-maremma.it
3. Parco Regionale della Lessinia – Veneto. Tra le province di Verona e Vicenza, si contraddistingue per gli spettacolari fenomeni carsici e i monumenti naturali come l’abisso della Spluga della Preta o il Covolo di Camposilvano e la città della roccia della Valle delle Sfingi. Se volete fare una passeggiata in bicicletta relativamente facile vi proponiamo un giro di 37 chilometri con partenza e arrivo a Velo veronese. Si percorre parte della “strada dei cordoni” verso Camposilvano e la Valle delle sfingi. Si passa per Parparo Vecchio – malga Malera di Sotto – San Giorgio – Malga Podestaria – Rifugio Primaneve – Bocca di Selva – Tracchi – Branchetto. Quota massima raggiunta 1.700 metri su strade asfaltate e sterrate ben praticabili. www.lessiniapark.it