L’Acquario romano ospiterà il 17 – 18 settembre la seconda edizione ECO, il Festival della Mobilità Sostenibile e delle Città Intelligenti, evento che mette a confronto istituzioni, pubblico ed aziende sui modelli e le strategie necessarie per trasporti sempre più “green”. In un mondo dove l’uso dei veicoli a benzina e gasolio incide ancora per l’85,8% portando i gas serra a più 7,4% questo evento punta a contribuire alla divulgazione della cultura della mobilità sostenibile nel nostro Paese, e in particolare questa seconda edizione vuole mettere in
evidenza, attraverso testimonianze, workshop e best practices, l’incidenza diretta dei trasporti sostenibili nella vita e sulla salute di ognuno di noi: basti pensare ad esempio a come i trasporti impattano sulla qualità dell’aria nelle nostre città.
“La mobilità sostenibile – ha affermato Roberto Pella, vicepresidente Anci – e la ciclabilità in particolare, rappresenta un fattore sempre più determinante nel plasmare la configurazione di comuni e città, e la loro qualità della vita. Oggi reti e servizi sono resi sempre più efficienti con l’uso di soluzioni digitali a beneficio dei nostri cittadini e delle imprese. Una città intelligente, in questo senso, ha molto da esprimere in termini di riduzione delle emissioni e tutela dell’ambiente ma anche di innovazione sociale e inclusione. Per questa ragione sono felice che l’Eco festival di settembre ospiti le numerosissime buone pratiche e le esperienze che i comuni italiani stanno mettendo in campo per favorire una transizione ecologica giusta ed efficace”.
Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net, ha anticipato criteri e finalità della survey sul tema “I giovani e la mobilità sostenibile” che verrà presentata nel corso della due giorni di ECO a settembre alla quale saranno presenti altri divulgatori d’eccezione come la fisica Gabriella Greison e il geologo Mario Tozzi.
“Le nuove generazioni, nell’immaginario collettivo, sono legate in maniera inscindibile all’attivismo per la difesa dell’ambiente e il contrasto al cambiamento climatico – ha spiegato Grassucci in conferenza stampa, tuttavia, sono estremamente attive non solo nelle manifestazioni di piazza ma anche nell’attuazione di cambiamenti pratici e quotidiani, scelte personali che hanno un impatto concreto sulla causa. Attraverso la ricerca, che svolgeremo in partnership con ECO Fest, capiremo quanto il tema della mobilità sostenibile sia diffuso, conosciuto e considerato tra i giovani italiani”.
Presentato anche il comitato scientifico di ECO che ha illustrato i dati che evidenziano la necessità di un cambio di rotta nel settore dei trasporti in Italia. Negli ultimi decenni, infatti le emissioni di gas serra sono cresciute del 7.4% (1990-2022), con il trasporto su strada al 91.5% del totale. Il parco veicolare è ancora dominato da veicoli a benzina e gasolio (85.8% nel 2022) e anche i mezzi commerciali diesel hanno un impatto significativo (98.3% delle percorrenze totali dei veicoli merci). Il trasporto marittimo e l’aviazione contribuiscono alle emissioni rispettivamente col 4.2% e del 59.3% dal 1990 al 2022. Nonostante alcuni progressi negli ultimi anni, riduzione tra il 2007 e il 2019 e nel 2020 (dovuta alla pandemia), dal 2021 le emissioni sono tornate a crescere. Per invertire la tendenza è necessario migliorare l’intermodalità, la sostenibilità e l’efficienza nel settore dei trasporti. L’uso di veicoli elettrici e ibridi, insieme a migliori infrastrutture per la mobilità sostenibile, è dunque cruciale per ridurre le emissioni.
In linea con gli obiettivi e le finalità di ECO si sono detti Enel – presente alla conferenza stampa con Simone Tripepi, Head of Charging Point Operator Italy – Intesa Sanpaolo, Conai e Amazon, sponsor e sostenitori dell’iniziativa del prossimo settembre, durante la quale racconteranno i loro ultimi progetti su temi quali le infrastrutture energetiche, la riforestazione urbana, l’economia circolare e la logistica sostenibile.
“Nel 2019, Amazon ha co-fondato il Climate Pledge – ha spiegato invece l’azienda americana – un impegno a raggiungere zero emissioni nette di CO2 entro il 2040, con dieci anni di anticipo rispetto a quanto stabilito dagli Accordi di Parigi. Ad oggi, sono oltre 500 le organizzazioni nel mondo ad aver aderito. Le principali aree di intervento riguardano la riduzione degli imballaggi superflui, l’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili e la decarbonizzazione della rete dei trasporti, grazie all’elettrificazione della flotta dei partner di servizi di consegna, all’introduzione di hub di micromobilità nei centri urbani e allo spostamento di volumi su soluzioni intermodali marittime e ferroviarie”.