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E’ simpatico, disponibile, disinvolto e con la bici fa delle cose incredibili. Chi è? Vittorio Brumotti ovviamente. In comune con lui abbiamo una cosa, l’amore per la bicicletta e di questo abbiamo parlato in questa intervista che ci racconta come è la vita in bici di Abbombazza nazionale.
Ciao Vittorio intanto come stai?
(leggi il nostro articolo sull’aggressione a Vittorio, n.d.r.)
Sto bene grazie, la mascella sta andando a posto.
Come hai passato la quarantena?
In verità non l’ho fatta. Sono sempre andato in giro in bici per Striscia la notizia a documentare lo spaccio in tutta Italia da Padova in giù. Perché gli spacciatori non hanno fatto la quarantena e non hanno … neppure tenuto la mascherina!
Sei il rappresentante assoluto di bici – sicurezza e legalità. Ma la bici per te è anche esperienza di viaggio, sei stato ad Itinerando a Padova a raccontarlo e sei ambasciatore del FAI – Fondo ambiente italiano. Come è stata quella esperienza?
Bellissima. Questi giri dell’Italia in bici sono state le mie vacanze da Milano ad Agrigento passando per la Puglia. Vedo sempre tante bruttezze, vedere anche tanta bellezza mi ha risanato lo spirito. La pedalata va in secondo piano, è una scoperta di bellezze artistiche, culinarie e di persone, e di feste quando si poteva fare assembramento.
Parliamo di questa accoppiata bici e viaggio.
Il turismo lento ti dà la possibilità di assaporare i profumi, vedere quello che di solito non si nota se viaggi di fretta, ma anche l’aspetto umano è importante. Per non parlare che in bici siamo più felici, c’è un rilascio di endorfine che ti fa stare bene. E poi sai come dice quel vecchio adagio “chi va piano va sano e lontano”…
Come sarà la tua e la nostra fase a 2 ruote?
Mi piace che tutti vogliano la bicicletta. Ma devo dare a tutti un consiglio, la bicicletta deve essere amata. Per usarla sempre devi essere innamorato di lei, e quando l’acquisti deve piacerti. Vi consiglio di prendere una buona bici in titanio o in alluminio per il travel, lasciamo stare il carbonio, da 28 – 29 pollici. Ma anche la e-bike fa bene se fai dell’escursionismo, ma non in strada. E i giovani per me devono pedalare e in strada. Sono ambassador della bicicletta e vi dico che questa deve essere amata e rispettata. Purtroppo però penso che dopo tanti proclami gli italiani non manterranno le promesse, non sceglieranno la bici come mezzo per muoversi, già dopo i primi giorni dopo il lockdown sono tutti di nuovo in auto … Invece bisognerebbe provare la sensazione di andare in bici, è un’esperienza che vi consiglio. Ci vorrebbe poi anche un occhio di riguardo per le piste ciclabili, ho raccontato nel mio viaggio per l’Italia anche di percorsi ciclabili disastrati e pericolosi, io stesso ho rischiato di farmi male per saltare buche o evitare macchine parcheggiate sulle corsie per le bici. Dobbiamo curarle perché sono le vie per le bici e averne rispetto.
Come è nato il tuo amore per la bici?
Fin da piccolo, è stato un modo per “diventare grande” e poi la bici cresce con te e rispetta la tue diverse esigenze nella crescita. Ed è amore per sempre.
La tua vacanza ideale qual è o una vacanza che ti piacerebbe fare?
Vorrei fare un tour, magari come quello di Jovannotti, che è andato in luoghi dove nessuno sapeva chi fosse, vorrei anch’io fare un viaggio in solo con la bici e che nessuno mi riconoscesse.
Hai in cantiere qualcosa di nuovo?
Mi piacerebbe fare un giro per l’Italia, sempre in bici, e andare a trovare gli imprenditori che hanno saputo reagire alla crisi e hanno messo mano al portafoglio per dare un contributo per trovare cure o per dare una mano in generale. Vorrei dire loro grazie. E poi vorrei recuperare tablet, ipad, computer, per tutti quei ragazzi che non hanno potuto seguire le lezioni di scuola on line perché non avevano i mezzi. E’ una cosa incredibile per me, che non esiste. Abbiamo bisogno di gente che cresca studiando.
Non possiamo che condividere. Grazie.
Chi è Vittorio Brumotti
Nato a Finale Ligure, a 11 anni comincia a praticare bike trial. Campione italiano e del mondo di bike trial, è entrato dieci volte nel Guiness dei Primati per le sue imprese sportive in bici. Nel 2013 inventa il Road bike Freestyle, compiendo le sue evoluzioni in sella ad una normale bici da corsa. Inviato di Striscia dal novembre 2008, con la sua bike, mostra in giro per l’Italia sprechi e opere incompiute e, al fianco del FAI le meraviglie da tutelare. Da ottobre 2017 inizia la sua battaglia contro la criminalità organizzata.