Bicicletta vuol dire buona pratica. Lo conferma il Rapporto annuale di Legambiente sulle performance ambientali delle città, appena presentato con i dati relativi al 2020. Nel rapporto lo specchio “delle città che tentano di pianificare trasformazioni urbane in chiave green e che qua e là raggiungono l’eccellenza” come si legge nella relazione. E quindi Trento, Mantova e Pordenone sono in testa alla classifica dei capoluoghi italiani per performance ambientali. Ultime in graduatoria: Pescara, Palermo e Vibo Valentia. Con Milano che si conferma centro urbano in crescita. In occasione del rapporto premiate anche 17 Best practices (https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2020/11/BEST-PRACTICES-EU2020.pdf), vale a dire “esperienze riproducibili, spesso senza spendere troppi soldi o inseguire sogni irraggiungibili, e che dimostrano che il cambiamento è possibile, anzi è a portata di mano, quando c’è davvero la voglia di creare discontinuità con il passato e di mettere in campo azioni per ridurre gli impatti ambientali e migliorare la vivibilità delle città e la qualità della vita” come dicono sempre da Legambiente.
E fra le migliori pratiche premiate, ecco la bicicletta in primo piano. Si parte con il progetto Anci “Tandem. Bici in Comune”. Dall’Associazione nazionale comuni italiani, in palio 100 e-bike per comuni sotto i 3mila abitanti che si impegnino con progetti dedicati alla mobilità nuova. Riconoscimento anche al progetto Ride safe, attuato a Milano. Di fatto, noleggio gratuito di bici a pedalata assistita per i dipendenti dell’Ospedale dei bambini “Vittore Buzzi” e dell’Ospedale Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano. Si passa poi a Benevento con il progetto “In rete… ciclabile” che prevede la realizzazione di una rete di quasi 25 chilometri di piste ciclabili integrata con i mezzi del trasporto pubblico e il trasporto ferroviario per migliorare la mobilità urbana e sviluppare il turismo. Un investimento progettuale di circa 2 milioni e mezzo di euro a cui la giunta comunale ha già dato un primo benestare nel giugno scorso. L’idea – come già fatto in altre regioni italiane – è sfruttare il potenziale ferroviario. A Catania c’è il progetto “Verso l’Europa … in bici”. La scorsa estate è stato adottato dalla giunta del capoluogo etneo l’iter progettuale per realizzare un vero e proprio piano delle reti ciclabili urbane. “Circa 40 chilometri di piste che dovrebbero cambiare radicalmente le abitudini di mobilità dei cittadini e proiettare Catania al livello delle migliori città italiane” si legge nel piano dell’opera. Progetto di pedalare alla grande anche Cosenza con la sua “Ciclopolitana”. In progetto una rete ciclabile lunga circa 30 Km, di cui oltre l’80 per cento già realizzata e il resto, progettata e in fase di appalto, da ultimare entro fine 2020. Una nota di merito, alle città elette regine della sharing mobility. In cinque grandi città italiane, Milano, Napoli, Venezia, Bologna, Torino e Firenze più di un terzo degli spostamenti (tra il 34 e il 58 per cento) si compiono a piedi, in bici, in treno, metropolitane o con mezzi elettrici (dal monopattino all’auto) privati o in condivisione. Due città su tutte dimostrano in modo inequivocabile questo nuovo paradigma: Milano e Torino.