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Il nuovo Governo punta anche sul turismo per rilanciare l’economia italiana post pandemia. L’istituzione di un Ministero ad hoc è un primo passo, ma ce ne vogliono tanti altri per risollevare un comparto che il Covid ha disintegrato. Se vi ricordate lo scorso anno per incentivare gli italiani ad andare in vacanza era stato predisposto un gruzzoletto e preparato un bonus, che in questo 2021 fatto di zone rosse, arancioni e gialle è stato prorogato nella speranza che lo Stivale diventi presto tutto zona bianca. Ma la proroga non è per tutti, anzi, è per pochi, e vi spieghiamo perché.
Cos’è il Bonus vacanze 2021
Intanto c’è da sapere che è stato prorogato fino a dicembre 2021. Si tratta di un contributo da spendere nelle strutture ricettive italiane e può essere sfruttato da chi ha già richiesto di aderire al buono entro la fine dello scorso anno e non ne ha usufruito.
Chi poteva richiederlo?
I nuclei familiari con Isee fino a 40.000 euro per il cui calcolo è necessaria la Dichiarazione sostitutiva unica, ovvero la DSU. L’importo del bonus è stato modulato secondo i componenti del nucleo familiare: 500 euro per tre o più persone, 300 euro per due persone e 150 euro per una persona.
Come ottenerlo?
Richiesta ed erogazione esclusivamente in forma digitale, e per ottenerlo un componente del nucleo familiare doveva essere in possesso di un’identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o CIE 3.0 (Carta d’Identità Elettronica). Il bonus è a disposizione sul cellulare e basta mostrarlo all’albergatore.
https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/web/guest/bonus-vacanze1
https://io.italia.it/bonus-vacanze/
Dove spenderlo?
Bisogna informarsi se la struttura turistica aderisce all’iniziativa per poter spendere il bonus e lo scorso anno non erano in molti ad accettarlo. Lo sconto applicato sarà rimborsato sotto forma di credito d’imposta utilizzabile o cedibile ad istituti di credito.
Si spende tutto?
Può essere speso in una sola soluzione e da un solo componente del nucleo famigliare: l’80%, sotto forma di sconto immediato, mentre il restante 20% potrà essere scaricato come detrazione di imposta.
Un bonus bufala?
Secondo i dati forniti da PagoPa, il bonus è stato chiesto da 1,9 milioni di famiglie, per un valore di 830 milioni di euro, una cifra decisamente inferiore rispetto a quella preventivata dal governo Conte bis, secondo cui avrebbero dovuto aderire 4,8 milioni di famiglie. Finora sono stati pochissimi i nuclei che hanno realmente speso il bonus, anche perché sono poche le strutture che vi hanno aderiscono.
Speriamo che chi di dovere ci pensi un pò su ed elabori una nuova strategia …