Italian Bike Festival
Dopo la conclusione della terza edizione dell’Italian Bike Festival, dedicato al mondo delle due ruote, si possono fare un po’ di resoconti e tirare le somme del comparto. Oltre alle novità pensiamo ai dati. Nella location di Parco Fellini, dove era stato collocato il village del festival erano presenti oltre 300 brand a riempire uno spazio di più di 45.000 mq, in un’area che abbraccia e i luoghi simbolo della città di Rimini come il Grand Hotel, la Fontana dei Quattro Cavalli e il nuovissimo Parco del Mare. Oltre 25.000 le registrazioni, rese obbligatorie dall’attuale situazione sanitaria per poter monitorare ingressi ed uscite nell’area del Festival, con una media di più di 10.000 presenze al giorno. Tra gli ospiti che hanno presenziato alla manifestazione ed incontrato i propri fan Davide Cassani, Marco Melandri, Mario Cipollini, Marco Aurelio Fontana, i fratelli Lupato, Paola Pezzo, Andrea Garibbo, Omar Di Felice. Molto apprezzate le aree test come l’off-road Arena e-powered, la Pump Track, i Bike Tour alla scoperta della Città di Rimini e la Cargo Bike Revolution, che ha radunato oltre 100 partecipanti. L’appuntamento per il prossimo anno sarà dal 10 al 12 settembre sempre al Parco Fellini di Rimini. La grande novità che l’organizzazione ha deciso di annunciare con un anno di anticipo è l’apertura dell’evento, a partire dalla IV edizione, al settore del Running. Un mondo, quello del podismo, che come la bici offre all’utente un’opportunità di svago, sostenibilità e relax, e che sta giocando un ruolo fondamentale nella ripresa post lockdown e nella gestione dell’attuale emergenza sanitaria. Il Running Village andrà ad aggiungersi al Tourism Village. italianbikefestival.net
Ancma per i parcheggi
Più parcheggi sicuri per bici e motocicli negli istituti scolastici. È quanto chiede di promuovere e implementare ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) in un comunicato stampa, sottolineando che “la riapertura delle scuole ha segnato il cambiamento nelle tendenze della mobilità urbana, confermando un maggiore ricorso alle due ruote”. “L’aumento della circolazione di mezzi a due ruote – si legge nel comunicato – accende necessariamente un campanello d’allarme anche sul rischio furti, un fenomeno che riguarda principalmente le biciclette (più di 400mila all’anno in Italia) e che può ancora crescere se si guardano i numeri”. Secondo i dati dell’associazione dell’industria di riferimento, il mercato delle biciclette ha infatti fatto segnare un secco +60% appena subito dopo il periodo di lockdown, che corrispondono a circa 200mila pezzi in più venduti solo a maggio rispetto al 2019), per poi mantenersi sui livelli molto positivi tipici di un mercato così stagionale, mentre quello delle moto registra da ormai da tre mesi aumenti a doppia cifra (+ 41,2% ad agosto). Un andamento nei comportamenti confermato anche da una recente ricerca condotta da Swg, che evidenzia la crescente propensione degli italiani ad utilizzare mezzi individuali, in particolare bici e monopattini, per i loro spostamenti in città e anche da un’altra indagine commissionata da Facile.it a mUp research e Norstat dalla quale emerge che quest’anno quasi 1 alunno su 3, pari a circa 2,5 milioni di bambini e ragazzi cambierà, del tutto o in parte, mezzo di trasporto per il tragitto casa-scuola.
“Ove possibile – continua l’associazione, che contro i furti di bici ha promosso e patrocinato il Ciclo Registro, database nazionale centralizzato realizzato in collaborazione con i Comuni e le Forze di Polizia (www.cicloregistro.it) – è necessario che si pensi ad allestire aree di parcheggio sicure all’interno dei plessi scolastici o nelle zone adiacenti, come anche a modalità od orari di apertura e chiusura dei cancelli ad hoc, in modo da disincentivare i furti, dare maggiore sicurezza agli studenti e proteggere l’investimento in mobilità sostenibile delle loro famiglie”.
Infine alcuni consigli, condivisi con la FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) per disincentivare i malintenzionati: chiudere sempre la bicicletta e scegliere prodotti di qualità per farlo, ancorare il mezzo a un punto fisso, in vista e più in alto possibile, non utilizzare possibilmente ruote e sella a sgancio rapido, impiegare una seconda chiusura ove possibile, registrarla al Ciclo Registro, denunciare sempre e proteggersi da incauti acquisti, richiedendo documenti scritti che attestino la compravendita e la descrizione della bici acquistata.