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EPPUR SI MUOVE….
diceva Galileo Galilei e noi prendiamo a prestito questo Incipit per dire che, finalmente, è stato presentato un disegno di legge per
recuperare le ferrovie dismesse. Dal 4 marzo 2017 in tutta Italia,
e per un mese fino al 9 aprile, eventi in molte città, anche in bici, che troverete domani nelle nostre news weekend, con tutti i link utili.
Il presente disegno di legge riguarda infatti, le ferrovie in disuso o dismesse, le stazioni e le tramvie urbane ed extraurbane per le quali manca un assetto definitivo e che si trovano in uno stato di abbandono in ogni parte d’Italia, ponendosi come obiettivo quello di valorizzare tali infrastrutture e di reinserirle nell’ambito della mobilità urbana sostenibile, per creare percorsi turistici o affidarle in gestione a enti locali, enti di promozione sociale o privati, per un
riutilizzo delle stesse che possa essere utile per le comunità locali.
Tale disegno di legge nasce dalle osservazioni di molti sindaci e amministratori locali che si trovano nel contesto urbano o extraurbano dove vi sono strutture mal conservate o fatiscenti o semplicemente inutilizzate e servirà a favorire
una corretta gestione del territorio, sottraendo queste strutture al degrado.
Invece le strutture e linee ferroviarie realizzate con risorse pubbliche potrebbero essere non solo conservate per un’eventuale futura riattivazione, ma utilizzate per scopi sociali o
diventare il volano di un’economia sostenibile,
basata ad esempio sul turismo, ovvero reinventate nel contesto urbano per una mobilità integrata con quella esistente, utilizzando le leve del cofinanziamento che un amministratore attento al suo territorio può ricercare.
Ad essere interessati da questo provvedimento in Italia, secondo una stima effettuata dall’Associazione italiana Greenways,
potrebbero essere 5.500 km di linee ferroviarie
da valorizzare e relative stazioni divenute impresenziate, a causa dello sviluppo tecnologico che le ha rese non più necessarie.
L’abbandono o lo scarso utilizzo delle linee ferroviarie è un processo che inizia in Italia con gli anni cinquanta, con lo sviluppo dell’industria delle auto e la realizzazione di nuove reti stradali. È a questo punto che alcune tratte ferroviarie vengono tagliate fuori dai percorsi attivi e altre subiscono pesanti decentramenti di flussi anticipatori di abbandono.
Con il presente disegno di legge si riparte da quell’esperienza e si tenta di
dare una seconda vita alle stazioni e ai percorsi ferroviari abbandonati,
rispondendo alle necessità delle comunità locali che le vivono. In alcuni casi verranno mantenute le rotaie per poter andare con il “ferrociclo”. L’importante è che qualcuno prenda in seria considerazione questa grande opportunità che in tanti altri paesi come la Spagna sta diventando una realtà che ha creato nuovi posti di lavoro e nuove traiettorie per il turismo.