Duecento anni di bicicletta, l’Italia sorride:
è il secondo esportatore di due ruote a livello europeo
Nel giugno del 1817 il barone Karl von Drais testò per la prima volta la ‘laufmaschine’. Da allora la bicicletta si è evoluta e ha dato vita a un importante mercato dove l’Italia ben figura in termini di esportazioni. LEGGI: Bici: dalla mobilità al bike sharing. La bicicletta compie 200 anni. Due secoli di salite, di discese, di cadute, di forature, di passaggi e di sfide: le due ruote sono entrate di prepotenza negli usi e nei costumi europei influenzando la mobilità, ma anche la cultura, diventando oggetto di culto e icona di epoche. La data precisa del primo viaggio in bici non è certa, ma quello che sappiamo è che nel giugno del 1817 il barone tedesco Karl von Drais testò per la prima volta la ‘laufmaschinè (macchina da corsa). Si trattava di un veicolo con due ruote allineate, con quella anteriore sterzante. Il primo prototipo non aveva né pedali né freni e per fermarsi il guidatore doveva utilizzare i piedi. Nel corso di duecento anni di storia la bicicletta è stata migliorata in tutte le sue componenti, ma soprattutto è diventata uno dei mezzi di trasporto più ultilizzati nel mondo e in particolare in Europa. In molte nazioni, soprattutto nei Paesi Bassi, le due ruote sono il mezzo più comune e i percorsi ciclabili sono numerosissimi.
DATI – Proprio per celebrare una delle invenzioni che più ha influenzato la società e la cultura europea l’Eurostat, l’istituto di statistica continentale, ha diffuso una serie di dati sull’import e l’export delle bici in Europa. Il Paese che esporta più veicoli è il Portogallo, che copre una quota pari al 15% del totale. In scia l’Italia, che conquista il secondo gradino del podio dell’export con una quota del 14%. Terzi gli olandesi con il 13%. I maggiori importatori invece sono i britannici. Da solo il Regno Unito importa il 18% delle biciclette prodotte in Europa.Calcolando inoltre che il 92% delle biciclette made in UE finisce nei cortili europei, i principali mercati di sbocco sono rappresentati dalla Svizzera, che acquista il 15% delle biciclette vendute fuori dall’Unione, dagli Stati Uniti (11%) e dalla Russia (7%). Il 42% delle biciclette importate dagli stati membri arriva invece da nazioni al di fuori dell’Unione, con il grosso dell’import coperto da Taiwan (24%), Cambogia (18%), Bangladesh (11%) e Filippine (10%).
L’EVOLUZIONE DELLA RUOTA. Oggi siamo arrivati a motorizzare una ruota! Ducati Energia ha infatti realizzato una ruota con motore incorporato che messa su qualsiasi bicicletta la trasforma in una e-bike. Questa rivoluzione si chiama FreeduckLa bicicletta compie 200 anni: Italia secondo esportatore europeo di due ruote