Si dice che i parcheggi non bastano mai. Una formula che si applica – di norma, nell’immaginario collettivo italiano – a quelli per le automobili. Ci sono però posti nel mondo dove si pensano aree per lasciare in sicurezza la bici, altro che le macchine! E anche qui i posti non bastano mai. Posti dove, non contenti di soluzioni avveniristiche come il Bicycle parking Stationsplein di Utrecht in Olanda – un “garage” per biciclette, sempre aperto, tutti i giorni, a tutte le ore, dove ci sono corridoi lunghi 350 metri e larghi 5, con 12.500 posti per bici – ecco, posti dove continuano a realizzare parcheggi (sì, per le bici).
Va detto che anche il nostro Paese offre esempi virtuosi di spazi progettati per accogliere la bicicletta anche nella “lunga sosta”. Da Dynamo – La velostazione di Bologna, che ha fatto scuola, passando per il Bike park di Rimini o il Bike Parking di Napoli, con l’idea di convenzioni con autorimesse aderenti al progetto che garantiscono la tariffa di 1 euro per almeno le prime due ore di sosta, in apposite autorimesse ed in totale sicurezza. Un’iniziativa promossa dall’assessorato alla Mobilità e Infrastrutture in collaborazione con ConfCommercio, Napoli Pedala e Anm. E a Trento proprio in questi giorni va in porto il progetto di costruire undici ciclobox per un costo di 530 mila euro, per parcheggiare la bicicletta al sicuro e al coperto. Insomma, va bene guardare all’estero, ma anche in qualche zona d’Italia ci si muove e ci si dà da fare, ecco.
Quello dei parcheggi bici protetti è tema importante, una delle voci che favorisce la scelta del trasporto – la bici in questo caso – a scapito del mezzo privato a motore. Si è occupata dell’argomento anche la Ecf che in uno dei suoi ultimi studi, insistendo sull’importanza di avere punti di riferimento per lasciare il mezzo in sicurezza, all’inizio e alla fine di un percorso scelto.
Insomma, la notizia di questi giorni è di altri 100mila parcheggi per bici in arrivo, in Olanda. Lo comunica il ministero delle infrastrutture del Paese dei tulipani. L’intenzione è di dare la possibilità di usufruire di ulteriori stalli sicuri nei pressi delle stazioni ferroviarie: un progetto dal costo totale di circa 200 milioni di euro, con un piano di fine lavori entro il 2025.
Secondo un recente studio del ministero delle Infrastrutture olandese, in tutto il Paese il 28 per centro degli spostamenti avviene in bici ed è aumentata la quota di chi utilizza la bici all’interno dei grandi comuni, fenomeno legato anche all’emergenza Covid-19.
Va detto che anche il nostro Paese offre esempi virtuosi di spazi progettati per accogliere la bicicletta anche nella “lunga sosta”. Da Dynamo – La velostazione di Bologna, che ha fatto scuola, passando per il Bike park di Rimini o l’esempio del Bike Parking di Napoli, con l’idea di convenzioni con autorimesse aderenti al progetto che garantiscono la tariffa di 1 euro per almeno le prime due ore di sosta, in apposite autorimesse ed in totale sicurezza. Un’iniziativa promossa dall’assessorato alla Mobilità e Infrastrutture in collaborazione con ConfCommercio, Napoli Pedala e Anm. Insomma, va bene guardare all’estero, ma anche in Italia ci sono posti dove ci si muove e ci si dà da fare, ecco.
Quello dei parcheggi bici protetti è tema importante, una delle voci che favorisce la scelta del trasporto – la bici in questo caso – a scapito del mezzo privato a motore. Si è occupata dell’argomento anche la Ecf che in uno dei suoi ultimi studi, insistendo sull’importanza di avere punti di riferimento per lasciare il mezzo in sicurezza, all’inizio e alla fine di un percorso scelto.
(Foto: Bicycle parking Stationsplein)