La bici che vorrei, ma forse anche no

Due anni fa il web si interrogava se veramente in Olanda fosse stata presentata (il 1 aprile) la Google bike, un prototipo di bicicletta che si guida da sola (in foto i fermi immagine del video diffuso). L’annuncio era quello che si sarebbe potuto lavorare stando in sella o far trasportare i figli in automatico. Un progetto fantascientifico e che tutto sommato per chi ama la bicicletta non ha niente di bello, a meno che la bici automatizzata non serva a chi in bici per problemi fisici non riesce ad andare più. Una bicicletta con guida automatica che possa partire da sola e muoversi in autonomia, anche con una persona a bordo, grazie a una telecamera anteriore e un baricentro stabilizzato che le permette di bilanciarsi da sola anche se spinta. Lavorare in bicicletta poi, meglio di no, a meno che il lavoro non sia quello del ciclista! E far trasportare i figli dalla bici da soli … Da noi si chiama abbandono di minore. Ma le start up, vere, nel mondo della due ruote ce ne sono tante e orientate a rendere la bici migliore sotto tanti punti di vista.


La realtà aumentata in bicicletta

Ma se la bici vi fornisse contachilometri, percorso, calorie consumate, notifiche tutto a portata di occhio, mentre pedalate, sulla lente dei vostri occhiali? E’ questo l’obiettivo di Uno-Sport, sviluppato dalla modenese GlassUp. La startup e’ specializzata nello sviluppo di dispositivi per la realtà aumentata e ha ricevuto un milione di euro da Horizon 2020, il programma della Commissione europea che sostiene innovazione e ricerca. Dopo aver sviluppato gli occhiali intelligenti per uso industriale F4, GlassUp ha deciso di darsi allo sport e sta testando il visore “B1”.

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Il dispositivo si collega ad un’app tramite bluetooth e fornisce informazioni su rotte e prestazioni sportive. L’utente potrà visualizzare le notifiche dello smartphone senza smettere di pedalare e distrarsi. Per realizzare un primo prototipo, GlassUp ha collaborato con Salice, azienda italiana produttrice di caschi e occhiali sportivi. Sul caschetto sono stati integrati l’elettronica e l’ottica di Uno-Sport. La prima è protetta da un involucro in policarbonato, la seconda è dotata di un sistema che proietta i contenuti e le informazioni direttamente nel campo visivo del ciclista. Se volete godervi un giro in bici senza notifiche e non badate troppo alle prestazioni, il sistema di realtà aumentata può essere disattivato con un interruttore posizionato sul casco. Oppure può essere smontato del tutto. Nella parte posteriore del dispositivo e’ presente un ingresso Usb, tramite il quale ricaricare le batterie a fine corsa.

Marzia Dal Piai: giornalista professionista con esperienza ventennale in diversi campi del giornalismo sportivo, enogastronomico e non solo.