Le novità e le tendenze della bike industry da non perdere

Pochi dubbi che l’Italian Bike Festival sia diventato l’appuntamento di riferimento del mondo bici e dei settori collegati alla mobilità. L’edizione 2022 è andata in archivio con un successo di pubblico (42.000 visitatori in tre giorni) e cinquecento brand internazionali presenti negli stand allestiti nei paddock dell’autodromo di Misano Adriatico (RN). Proprio la nuova location è stata la chiave del successo di questa vera e propria “fiera”. Diversamente dagli scorsi anni, quando l’evento si disputava a due passi dal mare – nel Parco Fellini di Rimini – questa volta i visitatori (non solo addetti ai lavori, ma anche il pubblico) erano lì perché effettivamente interessati, non semplice gente di passaggio o bagnati di ritorno da una giornata al mare come poteva accadere nelle scorse edizioni.

Ma cosa abbiamo visto negli stand di IBF? Quali le novità e le tendenze?

Strapotere “elettrico”

Non è certo una novità che il segmento “elettrico” assorba oggi buona parte del mercato “bike” del momento. Semmai la notizia è che nella maggior parte degli stand IBF che abbiamo visitato la quota delle bici elettriche superava – e di gran lunga – le bici muscolari.

Le bici a pedalata assistita sono mosse oggi da unità motore che diventano non tanto più potenti ma più che altro più sensibili, grazie a software che sono in grado di leggere lo stile di pedalata e di conseguenza adattare l’assistenza allo stile di riding del momento.

In questo senso va sicuramente menzionata Shimano, che con le sue nuove unità motore EP801 ed EP601 ha addirittura introdotto un motore che in combinazione con la trasmissione (dedicata) gestisce in modo automatico le cambiate, senza che il rider debba neanche mettere le dita sui comandi cambio …

Le novità elettriche riguardano anche l’interfaccia meccanica dei motori: la tedesca Fazua, ad esempio, ha presentato un nuovo standard con cui il motore si interfaccia con la pedivella, per una trasmissione di potenza migliore, con la minima dispersione di forza.

Assistite: prima di tutto da città

Parlando di mondo “elettrico” la “fiera “di Misano ci ha detto un’altra cosa: il fenomeno e-bike  riguarda prima di tutto il segmento delle bici urban, in genere delle bici destinate alla mobilità urbana o al cicloturismo leggero; si conferma sostanziosa la presenta di bici elettriche anche nel mountain biking, settore dove da anni le assistite hanno superato le muscolari (e all’orizzonte non si vede inversione di tendenza alcuna).

Diverso, invece, il discorso da fare per le bici da strada, e perché no anche per le gravel bike: se per queste ultime nelle ultime due stagioni si erano visti molti modelli affacciarsi sul mercato, la tendenza che ci è parsa evidente all’IBF è stata quella di una contrazione di modelli del genere (o quantomeno abbiano visto meno novità in questo specifico segmento).

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Ancora più rare le new-entry nel segmento delle bici da corsa assistite: è la prova evidente che per queste specifiche discipline il fascino della marcia muscolare non riesce proprio a cedere il passo all’assistenza elettrica (e forse non lo farà mai).

Gravel bike: è boom anche di accessori

Di sicuro il gravel biking si conferma il genere del momento, rappresentando un filone che ha ormai surclassato la bici da corsa classica, quella destinata principalmente alle competizioni. La gravel piace perché mezzo sostanzialmente semplice e adatto a tutti: l’invasione di gravel all’IBF non era tangibile non solo e non tanto per i numerosissimi nuovi modelli esposti, ma più che altro per la nutrita serie di accessori e componenti dedicati.

I primi tra questi sono senza dubbio gli pneumatici, che, forti della ampia tolleranza che consentono i telai gravel, spaziano dalle sezioni più “minimal” di 32, 34 millimetri a quelli più generosi (anche da 50 mm), destinati ad un gravel tecnico, che lambisce il mountain biking.

Le coperture gravel differiscono poi per il tipo di scolpitura, assai eterogenea in base al terreno da affrontare, realizzando così un’offerta che tecnica in grado di affrontare tutti i tipi di fondi o di situazione.

Ma le bici ci saranno?

L’IBF insomma ha confermato che gli anni terribili della pandemia sembrano alle spalle, e che, almeno dal punto di vista industriale, le aziende hanno ricominciato a “sfornare” novità. Questo dato pare evidente se solo si confrontano la mole e il numero di new entry viste all’IBF con quelle che invece erano state introdotte in concomitanza di IBF 2021.

A fronte di un’offerta di prodotto che ha ricominciato a crescere la domanda che si sono fatti tanti praticanti è sempre quella che ha caratterizzato gli ultimi due anni: quando questi modelli saranno effettivamente disponibili sul mercato? Quando potremo comprarli in negozio oppure ordinarli online e riceverli in tempi brevi senza le lunghe, lunghissime attese che hanno caratterizzato gli ultimi 24 mesi?

Le risposte di tante aziende interpellate al tal proposito ad IBF sono state in questo senso un po’ controverse: molte le voci ottimistiche di quelli chi “il peggio è alle spalle e stiamo tornando alla normalità”, ma non sono mancati anche quelli che ammettono che pur senza attese estenuanti, le tempistiche di consegna e disponibilità prodotto del prepandemia rimarranno comunque un ricordo in un mondo che in così poco tempo è cambiato moltissimo.

E in fondo, se la verità tra queste due opzioni starà nel mezzo, sarà già un bel risultato.

Maurizio Coccia: Ex agonista, prima della mountain bike, poi della bicicletta da corsa, tuttora pedalatore incallito, soprattutto su asfalto. Ha scritto per oltre quindici anni sulle storiche riviste “La Bicicletta” e “ Bici da Montagna". Si occupa di informazione su riviste specializzate di biciclette e portali on-line, soprattutto di tecnica e di nuovi prodotti.