MyLand Bike Festival: alla scoperta della Sardegna in mountain bike

MyLand Bike Festival

Trovarsi a tu per tu con la Natura genera un sentimento primitivo, un misto di fascino e paura. Sapere di essere soli e spogliati delle strutture fisiche e mentali di cui facciamo uso ogni giorno è una sensazione unica: contare solo sulle proprie forze, entrare davvero in comunione con la Terra, cavarsela in autonomia.

Le gare – sia competitive che non – di endurance in MTB possono ricreare questa dimensione fatta di sterrati e sentieri, di tracce gps da seguire come una bussola e di accampamenti improvvisati nella macchia. La strada “sicura” diventa un ricordo, e i compagni di viaggio diventano sassi e lucertole, guadi e fossati.

A tutto questo Cosa, si può aggiungere un Dove: la terra più selvaggia e vera che sia possibile trovare a due passi da casa, quell’isola dalla storia millenaria e ancora in parte sconosciuta, l’impronta del piede di Dio, Ichnusa, insomma la Sardegna. Al suo interno, questa terra nasconde ancora sacche di bellezza, zone risparmiate dalla colonizzazione dell’Occidente, angoli naturali di bellezza commovente.

Per completare il tutto, occorre un Come, e il MyLand Bike Festival (http://www.mylandbikefestival.it) è il contenitore ideale di tutto ciò: una non-stop in autonomia, in sella alla propria mountain bike, con tre percorsi ad anello nell’entroterra sud-occidentale sardo di varia difficoltà, da 400, 220 o 120 km ciascuno. I partecipanti, muniti soltanto della propria attrezzatura in bikepacking e della traccia gps, dovranno percorrerli in autonomia senza limiti di tempo o competizioni, passando per i check point stabiliti dall’organizzazione, che si occuperà anche di monitorare l’andatura dei partecipanti.

Del resto, sapere che in quelle stesse zone deserte passano anche altri ciclisti è già di per sé una ragione di conforto e sicurezza. Sempre in alcuni check point sarà possibile trovare ristori e ripari, mentre altrove ci si dovrà affidare alla propria tenda e a un soffitto fatto di stelle. I tre itinerari sono pensati per vari tipi di allenamento, per chi vuole divertirsi non mancheranno certo le emozioni, così come per chi vuole faticare le salite saranno lì apposta a chiedere il conto.

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La manifestazione del MyLand Bike Festival è stata pensata come non competitiva, proprio per dare a tutti la possibilità di godere del territorio al passo che ritiene più opportuno – senza per questo escludere i recordmen che punteranno invece alla performance, in una sana e sportiva convivenza sotto il segno della natura e del ciclismo. Al tempo stesso, nel più puro stile avventuroso delle non-stop o delle randonnée, sarà possibile decidere quanto e dove sostarsi in totale libertà, comprese eventuali tratte in notturna.

Manca ancora il Quando: il MyLand Bike Festival si svolgerà dal 22 al 25 aprile, nella stagione in cui le ginestre fioriscono e le alture mediterranee della Marmilla si vestono del loro abito più bello e colorato. Una vera e propria esperienza sensoriale, in cui naufragare tra nuraghi e tramonti di pietra è davvero dolce.

E se dopo tutto questo ancora cercate il Perché, non resta che dare un’occhiata alle immagini delle precedenti edizioni.

Questa Non-stop in MTB fa parte del più vasto progetto MyLand, che sta per Marmilla your Land, volto allo sviluppo del cicloturismo e del turismo in mountain bike in Marmilla, grazie al lavoro congiunto del Consorzio dei Comuni Due Giare (http://www.consorzioduegiare.it/consorzioDueGiare/it/homepage.wp) e Sa Corona Arrubia ( http://www.sacoronarrubia.it/ ), col supporto di varie associazioni ciclistiche e sportive.

Sempre sul sito è possibile iscriversi e consultare il regolamento, per lanciarsi in una delle più affascinanti gare non competitive in mountain bike di questa primavera.

Claudio Mancini: Cicloturista per vocazione, ciclista urbano per necessità, sono felice del fatto che dove finiscano le mie zampe inizi sempre un paio di pedali. In sella a bici scassate ho attraversato l'Europa e valicato passi montani, e finora sono sempre tornato a casa. Mi piace scoprire in modo grottesco e poetico i posti che attraverso, dall'alto dei 20 km orari. Adoro il cibo locale e l'aggettivo "casareccio", le strade provinciali e i passaggi a livello. Scrivo diari di viaggio per ricordarmi per quali luoghi sono passato (www.abbondantiedozzinali.it).