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Oggi scatta il Lombardia, gara ciclistica tra Bergamo e Como, ultima classica stagionale da 250 chilometri, e Banca Ifis dedica all’evento e al mondo del cicloturismo in generale un’analisi dettagliata e precisa. Vediamo cosa emerge.
La ricerca si intitola “Ciclismo, Italia leader nella produzione e nella valorizzazione delle corse sportive Grandi Classiche. Il caso ‘Giro di Lombardia’”, ed è stata realizzata dall’Ufficio Studi di Banca Ifis nell’ambito dell’Osservatorio sullo Sport System Italiano, il progetto di ricerca dell’Istituto specializzato nei prodotti e servizi per le piccole e medie imprese, che ha l’obiettivo di fotografare il valore economico e sociale dello Sport System del nostro Paese.
Il Giro di Lombardia
Iniziamo dalla corsa odierna che viene indicata come vero e proprio volano economico per il territorio che, stima lo studio, tra diretto e indotto, genera per il territorio oltre 49 milioni di euro. Il valore indiretto dell’appuntamento vale da solo 7,8 milioni di euro, divenendo elemento di richiamo per tutto il territorio lombardo e dei suoi percorsi naturalistici che attirano ogni anno un numero crescente di cicloturisti. Ma particolare attenzione si deve dare al valore diretto dell’evento, stimabile in 41,4 milioni di euro, pari all’84% della spesa complessiva. La parte del leone la fa la spesa data dagli appassionati provenienti da fuori Regione, che usufruiscono di un maggior numero di servizi: dall’hospitality ai trasporti, dai produttori di prodotti tipici del territorio, fino alla ristorazione. Ed è la ristorazione il dato più rilevante, visto che è il 43% del valore totale.
Le spese per l’alloggio incidono per il 26%, con una permanenza media sul territorio di 2-3 pernottamenti. Ma effetti positivi ci sono anche per lo shopping, che vale un quinto della spesa totale mentre, i trasporti toccano quota 11%.
Le corse sportive
L’Italia viene definita leader nella produzione di biciclette ma anche nella valorizzazione delle corse sportive. In particolare la Lombardia che per numero di praticanti, società sportive e prestigio delle competizioni che ospita “sorpassa” le altre. Qui ci sono il maggior numero di società sportive affiliate alla FCI, con 6 società ogni 100.000 abitanti e un’incidenza del 20% sul totale nazionale. Ma in tutta Italia la stagione ’20-’21 ha registrato il 13% di aumento nel numero dei tesserati della Federazione Ciclistica. I numeri del ciclismo nostrano dicono che ci sono 10,7 milioni di appassionati italiani e oltre 4 milioni di praticanti. Questo ovviamente si traduce anche in fermento lavorativo e i ricavi annui dei produttori di biciclette e componentistica, generano un volume di quasi 1,5 miliardi di euro, con una crescita media annua stimata per il biennio 2022/2023 nell’ordine del 7,3% e un market share a livello europeo che si attesta al 21% del mercato complessivo di biciclette del Vecchio Continente.
Le quote rosa
Non pensiamo che il ciclismo sia solo sport maschile, tutt’altro, il trend delle atlete tesserate, pur rimanendo ancora una minoranza del totale (il 10% circa), dal 2017 ad oggi è cresciuto dell’11%.
Il profilo dell’appassionato che ne emerge è quello di persone con forti legami con la sostenibilità: l’87% infatti è impegnato sul fronte del riciclo, il 71% è d’accordo sull’utilizzare il meno possibile l’auto e il 54% è disposto a pagare di più per prodotti sostenibili. Inoltre natura è tema dominante degli spostamenti legati al turismo: il 72% preferisce una componente di attività fisica per le proprie vacanze, il 60% sceglie mete in base alla bellezza naturale del paesaggio e sempre il 60% è disposto a spendere di più quando viaggia.
Le biciclette
Un ultimo aspetto riguarda la produzione delle due ruote che segna un dominio italiano in Europa. Secondo i dati dell’Osservatorio sullo Sport System italiano, operano circa 610 aziende, tra produttori diretti di biciclette e componentistica, che con i loro ricavi rappresentano il 29%1 del fatturato complessivo dei produttori di veicoli, stimato in 5,2 miliardi di euro. L’Italia in questa speciale classifica è seguita da Germania e Portogallo che detengono rispettivamente il 15% e il 12% delle quote di mercato. Il prodotto bike è legato ad una forte tradizione in Italia, ma non è solo questo, la leadership riguarda anche la componente innovativa rinvigoritasi con la produzione delle e-bike in rialzo del 25% nel 2021, e che ha portato a incidere per l’11% sul totale. Inoltre, il 25% dei produttori ha aumentato gli investimenti, confermando l’alto tasso di innovazione del settore.