Apparizioni e sparizioni! C’è molta confusione ma oggi è la giornata decisiva. Ieri tutto il mondo della bici, Ancma in testa, si è mosso per chiedere ad alta voce che non fossero eliminati gli incentivi all’acquisto delle biciclette dal decreto in uscita. Nella serata dell’altro giorno infatti era sparito infatti tutto l’articolo dedicato alla bicicletta incluse le deroghe per i Comuni per poter velocemente adattare le città alle necessità del momento. Da qui una sollevazione da più parti e già ieri sera dal Mit (fonte Ansa) dichiaravano invece che erano state ripristinate. Aspettiamo più chiarezza ma intanto vediamo di cosa si tratta.
Ripartire dalla bici, ci dobbiamo muovere lungo questa via. Il Governo sembrava aver dato segnali concreti da questo punto di vista, e anche la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli era tornata a parlare e a promettere l’incentivo bici per evitare la congestione delle città alla ripartenza post-Covid 19. Poi improvvisamente il voltafaccia. Scompare dalla bozza del decreto Rilancio tutto ciò che riguarda la bicicletta e una politica sostenibile, come gli incentivi e gli aiuti per le ciclabili anche pop up, tutto a favore dell’auto. Da ieri sera invece sembra essere riapparso.
Bonus bicicletta e incentivi mobilità
E mentre aspettiamo di capire se ci sarà il Bonus bicicletta da 500 euro, capiamo in cosa consiste. Tutto parte da un fondo tra i 120 ai 150 milioni di euro che permetterebbe di scontare il 70% del valore d’acquisto di un veicolo per la mobilità personale. Il bonus non potrà essere superiore ai 500 euro e potrebbe essere utilizzato per l’acquisto di bici, anche a pedalata assistita, oppure segway, hoverboard, monopattini e monowheel, dalla data di entrata in vigore del decreto e fino al 31 dicembre 2020. Ma forse l’utilizzo potrebbe essere retroattivo per le spese sostenute dal 4 maggio in poi. Un incentivo dunque per le forme di mobilità sostenibile alternative al trasporto pubblico, previsto in origine per i residenti nei Comuni con popolazione superiore a 50 mila abitanti, ma forse estensibile anche con quelle città dai 45.000 abitanti in sù. L’articolo 205 oltre agli incentivi, ingloberebbe modifiche al codice della strada, come richiesto dall’Anci, necessarie per la conversione delle città alla mobilità sostenibile.
Il bonus non sarebbe legato a parametri di reddito e disponibile a tutti quelli che ne facciano richiesta. Il provvedimento doveva passare dallo studio del Mit con il ministero dell’Ambiente per definirne i dettagli. Per ottenere il bonus due le possibili alternative: il pagamento dei mezzi ai commercianti, e poi la successiva richiesta di rimborso; oppure, lasciare ai commercianti l’onere della pratica permettendo ai consumatori di acquistare la bicicletta già scontata.
Un incentivo all’acquisto di biciclette era già stato previsto dal Bonus Mobilità inserito nel Decreto Clima, presente in Gazzetta Ufficiale alla fine dell’anno scorso. Nel nuovo intervento, contenuto nel decreto maggio, non sarebbe stato necessario rottamare veicoli inquinanti per accedere al bonus. Il provvedimento in questione era atto anche a facilitare l’istallazione di colonnine elettriche nelle stazioni di rifornimento, ed era in fase di valutazione l’idea di sostenere la mobilità pubblica urbana con i fondi provenienti dal mercato delle emissioni.
Nella bozza che toglieva gli incentivi c’erano preoccupanti segnali contro la circolazione di biciclette in città rendendo sempre più pericoloso lo spostarsi su due ruote, era prevista la cancellazione di qualunque possibilità per le città di rilevare le velocità in ambito urbano e l’impossibilità di realizzare case d’arresto avanzate, oltre al controsenso ciclabile e le “bike lane”. Visto che le bozze si susseguono cambiando rotta di ora in ora, speriamo che l’ultima parola sia promuoviamo la bicicletta e facciamo in modo che le nostre città siano sempre più eco-sostenibili!
Peccato che il bonus di cui parla relativamente alla rottamazione auto inserito nella legge clima dello scorso ottobre 2019 sia rimasto solo sulla carta in quanto manca ancora il decreto attuativo del ministero per l’ambiente che avrebbe dovuto essere emanato entro 60 giorni!