Ogni oggetto della nostra vita ha una storia da raccontare, ma pochi oggetti hanno la capacità di esprimersi come una bicicletta. La bicicletta è una di quelle cose che ognuno di noi porta nel cuore e alla quale associamo imprese, storie e racconti che ci fanno battere il cuore anche a distanza di anni.
Con questa premessa nasce nel palazzo assessorile di Cles (tn), in Provincia di Trento, ‘Scatto Fisso – Storie di uomini, di biciclette e di artisti’, una mostra che ha aperto i battenti il 6 luglio e che chiuderà il 6 di ottobre , che mette in mostra oltre quaranta biciclette di eccezionale valore che hanno fatto la storia della tecnologia, della società e dello sport, associate a trenta opere d’arte dedicate a questo popolare mezzo di trasporto, firmate dai massimi artisti italiani contemporanei.
Fra le biciclette esposte, provenienti in buona parte dalla collezione Walter Chiattone di Torino, vi sono pezzi unici e singolari: biciclette da corsa, biciclette da passeggio e biciclette da trasporto; dalle prime scatto fisso ai primi cambi, dalla bicicletta per il trasporto del ghiaccio a quella del bersagliere, dalla bicicletta di Fausto Coppi a quella mondiale del clesiano Maurizio Fondriest.
La bicicletta: mezzo di trasporto pulito, mosso dall’energia dell’uomo e quasi fuso in simbiosi con l’uomo stesso, non solo metafora del viaggio ma soprattutto simbolo di una sostenibilità ambientale e sociale che è un imperativo sempre più attuale e indispensabile per il nostro futuro. È in quest’ottica che si inquadra anche la partecipazione della Comunità di San Patrignano con due prototipi di biciclette realizzate nei propri laboratori e che si contraddistinguono per l’altissimo livello tecnologico e l’alta qualità artigianale.
Se avete voglia di fare un “giro” nella storia della bicicletta, la mostra vi aspetta a Cles.
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Giordano Roverato