Uno studio dell’European Cyclist’ Federation, evidenzia come la bicicletta faccia bene non solo all’ambiente e alla salute ma anche al commercio, con un fatturato che si aggira intorno ai 111 miliardi di Euro.
Sono ormai chiari i vantaggi di una politica atta ad incentivare una mobilità sostenibile, in modo particolare quella ciclistica. L’ECF, European Cyclists’ Federation, attraverso un suo studio, “Shopping by bike: Best friend of your city centre” pubblicato lo scorso 15 febbraio, li mette nero su bianco, quantificando, cifre alla mano, alcuni dei maggiori risvolti positivi di natura economica di una mobilita slow, in particolare con la bici :
- al primo posto, ovviamente, si colloca la salute, quantificabile attorno ai 114 miliardi di euro (diminuzione della mortalità, diminuzione di malattie cardio vascolari, maggiore attività fisica);
- in secondo luogo la decongestione del traffico con vantaggi quantificabili di circa 25 miliardi di euro, ai quali ovviamente vanno sommati i benefici ambientali con una netta diminuzione degli inquinanti dell’aria. La Federazione infine evidenzia un dato estremamente importante e interessante, soprattutto tenendo conto del particolare momento storico che stiamo vivendo:
- la creazione di posti di lavoro. Attualmente, si evince dallo studio, questo settore ha creato più di 650 000 posti di lavoro in Europa.
Ma se questi risultati sono molto importanti e sono stati raccolti a livello nazionale per incentivare le politiche di mobilità sostenibile, il problema maggiore viene riscontrato nel piccolo, nelle politiche locali. Qui, infatti, in moltissimi casi, si è ancora restii ad attuare politiche bike friendly. I negozianti non sono molto contenti di azioni di pedonalizzazione e di chiusura al traffico, temendo che ciò potrebbe ripercuotersi sui loro fatturati.
Ma lo studio dell’ECF evidenzia come la bicicletta faccia bene non solo all’ambiente e alla salute ma anche al commercio: il fenomeno dello shopping by bike è oramai consolidato in Europa e anche in Italia sta dando i suoi risultati.
Gli acquirenti che vanno a fare shopping in bici, si legge nel dossier, creano un volume di affari di 111 miliardi d’euro in Europa. Nel nostro Paese la revenue si aggira attorno ai 10 miliardi e 788 milioni di euro, con un 5% di trasporti in bicicletta rispetto al totale delle modalità di trasporto, un valore che secondo una proiezione della Federazione stessa potrebbe aumentare di altri 4 miliardi di euro se la modalità di uno shopping in bici o a piedi aumentasse fino a una quota del 12,5%.
Lo studio afferma come tendenzialmente la gente apprezzi moltissimo fare shopping in bici perché, specialmente nei centri storici delle città, non è vincolata al tempo del parchimetro e ai suoi costi e si sente più libera di passeggiare in tutta tranquillità. Inoltre si sente più sicura a passeggiare in luoghi dove non passano le macchine, soprattutto se portano con se anche dei bambini. Infine avere aria più pulita, meno smog e meno rumore piace a tutti.
In alcune città europee, addirittura, le compere in bici hanno superato quelle in macchina. A Copenhagen, ad esempio, lo shopping in bici e a piedi ha creato un fatturato di 2.05 miliardi di euro contro i 2.04 miliardi di quello in auto. In 6 città francesi, invece, si è riscontrato come i ciclisti nel week end spendono più soldi rispetto a chi viaggi in macchina (24,35 euro contro 21,65 euro).
Dati alla mano, quindi, una mobilità più slow conviene davvero a tutti!
Stefania Galli