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Se siete alla ricerca di un viaggio in bicicletta, che possa stupirvi sia per le bellezze paesaggistiche che per i gioielli artistici che incontrerete, questo è quello che fa per Voi: da BOLZANO a RAVENNA in bici.
E’ un viaggio di circa 440 km, attraverso la storia, che partendo da Bolzano, in Alto Adige, ci porterà fino a Ravenna, in Emilia Romagna, seguendo i percorsi di tre dei più importanti fiumi italiani (Adige, Mincio,Po), che ci permetterà di visitare alcune cittadine ricche di fascino e di storia.

BOLZANO: la città dai tanti colori
Il nostro percorso parte da Bolzano, splendida cittadina capoluogo dell’Alto Adige, situata in una conca alla congiunzione di tre valli (Isarco, Sarentina e dell’Adige). La conca bolzanina è stata dichiarata la zona con la più alta densità di castelli d’Europa, e quindi basta alzare lo sguardo per restare incantati dalla visione dei manieri e dalle cime delle dolomiti che si affacciano sulla città.
Prima di partire però dobbiamo fare due cose: una visita alla città, con i suoi numerosi monumenti e i suoi musei. Ne citiamo tre su tutti: il museo archeologico provinciale, dove è custodito il corpo di OTZI, il famoso uomo dei ghiacci, il museo Messner Mountain Museum ospitato all’interno del castel Firmiano, dedicato alle montagne e alle sue genti,curato da Reinhold Messner e infine il museo dei presepi all’interno della splendida Abbazia Benedettina di Muri nel quartiere di Gries.
La seconda: gustare una delle prelibatezze altoatesine, per esempio i Canederli, splendido esempio di cucina povera fatti con il pane raffermo, latte e speck o i tipici Schlutzkrapfen, ovvero ravioli ripieni di ricotta e spinaci al burro fuso con strisce di speck arrostito. Per secondo vi consigliamo invece il gulash o il carpaccio di cervo. Ovviamente non è possibile finire senza una fetta di Strudel o di Zelten, due dei dolci tipici della zona.
Punto di partenza a Bolzano è Piazza Walther dove troneggia il monumento a Walther von der Vogelweide, uno dei maggiori poeti cantastorie tedeschi del Medioevo. Uscendo dal centro storico la pista ciclabile segue un argine posto a metà tra i due fiumi: a destra l’Adige ed a sinistra l’Isarco che si uniranno successivamente a valle.
Bolzano Ravenna in biciE GIU’ VERSO TRENTO E ROVERETO….
Il percorso fino a Salorno, ultimo paese della provincia di Bolzano, si svolge lungo il fiume Adige e in mezzo a filari di viti dai cui si producono i famosi vini altoatesini. Dopo pochi chilometri la valle si allarga e si apre la Piana Rotaliana con i centri di San Michele all’Adige, Mezzocorona, Mezzolombardo celebri per le produzioni vinicole tra le quali spicca il Teroldego. Dopo pochi chilometri arriviamo a Trento, cittadina che è sempre stata al confine tra la cultura tedesca e quella latina. Da visitare il centro storico, con i suoi palazzi e le numerose chiese.
Continuando incontriamo il bicigrill di Nomi, dove è possibile fare una sosta, controllare la bici e eventualmente avere tutte le informazioni indispensabili per il nostro viaggio.
La prossima tappa è Rovereto, cittadina della Vallagarina, famosa per la grande Campana della Pace, fusa con i residuati dei cannoni della prima guerra mondiale che in questa zona fu particolarmente cruenta e che ha lasciato numerose tracce che sono state raccolte nel museo storico italiano della guerra, forse il più importante museo italiano sulla prima guerra mondiale.
Sempre a Rovereto troviamo il MART, Museo di Arte Moderna e Contemporanea, che ospita una prestigiosa collezione permanente dell’arte italiana del XX secolo e moltissime mostre di importanza internazionale.
FINO AL LAGO DI GARDA A PESCHIERA
Da Rovereto la ciclabile continua costeggiando il fiume in mezzo ai vigneti fino a Zuane dove inizia una discreta salita indispensabile per passare dalla quota dell’Adige alla quota del Lago di Garda, attraverso l’altipiano di Caprino-Costermano-Affi. Dopo Affi e Lazise, si giunge alla cittadella murata di Peschiera del Garda.
Dalla Fortezza di Peschiera, in uscita dal Lago di Garda, inizia a scorrere il fiume Mincio e anche il nostro percorso.
La Ciclopedonale Mantova-Peschiera, molto gradevole e conosciuta agli appassionati di cicloturismo, segue il fiume fino a Valeggio sul Mincio e alla romantica Borghetto, con i suoi mulini ristrutturati in cui sono stati ricavati ottimi ristoranti.
MANTOVA: PATRIMONIO MONDIALE DELL’UMANITA’
Ci si avvicina a Mantova e si attraversa la zona attorno ai laghi, nel Parco Periurbano di Mantova.
Dal luglio del 2008 Mantova è stata inserita nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, basta fare un giro per la città e capire il motivo di questa decisione. I Gonzaga l’hanno resa una città unica, uno scrigno pieno di opere d’arte, circondata dai tre lati dall’acqua, con un fascino unico.
Dopo aver ammirato la città, assaggiato i tortelli di zucca o il risotto alla pilota e magari anche una fetta di torta “sbrisolona”, solo alcuni dei tantissimi piatti della cucina mantovana, riprendiamo il viaggio, e ci dirigiamo verso Bagnolo San Vito, dove incontriamo il terzo e ultimo fiume che costeggeremo: sua maestà il Po. Proseguiamo per Governolo, dove si dice avvenne l’incontro tra Papa Leone I e Attila, che fermò l’avanzata dei barbari in Italia. Continuando lungo la ciclabile di sinistra Po, incontriamo Ostiglia, tipica cittadina della bassa, passata alla storia perché nel 1907 venne fondata quella che poi sarebbe diventata la più grande casa editrice italiana: la Mondadori.
LUNGO IL PO FINO A FERRARA
Attraversiamo il Po al ponte di ferro di Revere, e da li a poco entriamo nella provincia di Ferrara a Stellata di Bondeno, una volta luogo strategico perché al confine tra le province di Rovigo, Mantova e Ferrara e all’inizio del sistema del delta del Po. Per questo motivo la costruzione più famosa è la Rocca Possente, una torre difensiva posta sull’argine del Po che serviva per controllare la navigazione sul fiume.
Proseguendo si giunge a Bondeno si prosegue verso sinistra, sulla strada carrabile; poi si svolta a destra e si procede verso nord sull’argine del Panaro, sul tracciato del percorso FE 20 Destra Po. Presto si giunge in vista dell’Oasi Bosco di Porporana. (In giugno nel bosco si assiste ad uno spettacolo veramente unico: nugoli di lucciole punteggiano di luci la notte, creando una scenografia da bosco delle fiabe).
A Francolino si imbocca la ciclabile FE 203 e si procede per alcuni chilometri in direzione Ferrara. Si aggiunge così il grande Parco G. Bassani, bellissima area verde con laghetti che si estende davanti alle mura settentrionali di Ferrara.
L’UNESCO ha conferito il titolo di patrimonio mondiale dell’umanità per la prima volta nel 1995 come città del Rinascimento e successivamente, nel 1999, riceve un ulteriore riconoscimento per il Delta del Po e per le Delizie estensi. Ferrara inoltre è uno dei 4 capoluoghi di provincia (assieme a Bergamo, Lucca e Grosseto), il cui centro storico è rimasto quasi completamente circondato dalle mura che, a loro volta, hanno mantenuto pressoché intatto il loro aspetto originario nel corso dei secoli.
D’obbligo un giro per la città ad ammirare quello che la famiglia degli Estensi ha realizzato nel corso dei secoli, due cose su tutto, il castello Estense e l’addizione Erculea.
Anche qui prima di proseguire bisogna assaggiare alcuni piatti della cucina tipica ferrarese, per quanto riguarda i primi possiamo scegliere tra i Cappellacci di zucca o il pasticcio di maccheroni, tra i secondi la scelta è tra la salama al sugo o i vari piatti a base di anguille, pescate nella vicina zona di Comacchio e per finire come dolce spicca il panpepato.
Una volta usciti da Ferrara, si segue la ciclabile n.4 che porta ad ARGENTA, superata la quale si incontra l’oasi di Boscoforte e da qui fino al mare è un susseguirsi di panorami mozzafiato lungo le valli di Comacchio, vero santuario del birdwatching per le numerose specie di uccelli che si possono vedere. Costeggiando Comacchio si giunge a Marina Romea. Dietro la località balneare e delimitata dalla Pineta di San Vitale ad ovest, si trova la Pialassa della Baiona, un’estesa laguna che riceve acqua dolce dai canali e dal fiume Lamone e acqua salata dal mare. Si prosegue lungo la costa fino a Punta Marina Terme e da qui si prende la ciclabile che punta direttamente a Ravenna dove arriviamo dopo pochi chilometri.
Anche Ravenna, come Ferrara, è patrimonio mondiale dell’UNESCO e racchiude al suo interno gioielli architettonici di impareggiabile bellezza, che vi consigliamo di visitare.
In tutto abbiamo percorso circa 450 km, attraversando 4 regioni, riempiendoci gli occhi di bellezze naturali e architettoniche come in pochi altri luoghi al mondo sarebbe possibile fare. Abbiamo assaggiato cibi e bevuto vini che tutto il mondo ci invidia, e che oltre alla passione per la bicicletta rendono piacevole il nostro girovagare.
Il percorso si può interrompere in ogni cittadina dove passa il treno; utilizzando il numero 892021 o il sito www.trenitalia.com, è possibile avere tutte le informazioni sul trasporto della bicicletta.
Le tappe e la durata del viaggio sono assolutamente liberi, ognuno le può modulare secondo le sue capacità e le sue gambe e nelle diverse cittadine non è difficile trovare le sistemazioni per la notte.
Giordano Roverato