E’ un classico per chi vuole viaggiare in bici in un percorso tra una natura stupefacente e senza fare troppa fatica. E’ un classico che non stanca mai! Il percorso di oggi da provare una volta in sella ad una bicicletta è quello definito dal tracciato dell’ex ferrovia a scartamento ridotto tra Calalzo, Cortina e Dobbiaco. Ma “Lunga via delle Dolomiti” o la ciclabile delle Dolomiti come viene chiamata, propone anche una rete di itinerari ciclabili tra il bellunese e il sud Tirolo tra boschi e paesini sovrastati dalle cime dolomitiche: Antelao, Sassolungo di Cibiana, Pelmo, Rocchette Croda da Lago, Croda Marcoira Faloria, Cristallo Pomagagnon Fiames, Cinque Torri, Tofane, Monte Piana, Tre Cime di Lavaredo, Tre Scarperi, Picco di Vallandro. Si pedala annusando i profumi che regala il Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo. Sono una cinquantina di chilometri e 700 metri di dislivello lungo il sedime dell’ex ferrovia, di cui si usano ponti, terrapieni e gallerie originali, e gran parte del tracciato ciclo-pedonale è protetto e chiuso al traffico motorizzato. Un unico tratto devia da questo tracciato, quello tra San Vito di Cadore e Cortina d’Ampezzo, dove il percorso scende sul fondo del Boite lungo le tracce di una antica strada regia. Questo tratto ha numerosi saliscendi e qualche strappo più ripido.
Con partenza dalla stazione ferroviaria di Calalzo, che si può giungere anche in treno con trasporto bici, con la linea Venezia – Belluno – Calalzo o Padova – Feltre – Belluno – Calalzo. E’ possibile utilizzare anche il Trenobus delle Dolomiti che è un servizio di trasporto con carrello per le biciclette che Dolomiti Bus effettua in collaborazione con Trenitalia, tutti i fine settimana estivi. Dalla stazione di Calalzo per i collegamenti con Cortina lungo la ciclabile; e da Ponte nelle Alpi per i collegamenti con Nevegal, Zoldo e Alleghe.
A Pieve di Cadore la stradina passa accanto alla casa del Tiziano per alcune centinaia di metri, mentre a Valle di Cadore si susseguono numerose gallerie, tutte ben illuminate. A Borca di Cadore il paesaggio si apre in un’ampia radura con vista sull’Antelao e sul Pelmo. Si passa sotto le quinte rocciose di Punta Fiames e si giunge a Ospitale, un tempo ospizio per pellegrini e anche lazzaretto. Tra bosco e pozze d’acqua si arriva a Cimabanche, al culmine della salita a 1.550 metri di quota. Dal Veneto all’Alto Adige, per scendere a Dobbiaco passando per Carbonin, antico luogo di villeggiatura imperiale, il lago di Landro, e la veduta delle Tre Cime di Lavaredo.
La vecchia ferrovia nasce come progetto agli inizi del 1900 e realizzata a tratti. Dopo un periodo di abbandono, dovuto al primo conflitto mondiale, vennero sistemati i tratti precari provvisori o danneggiati e alcune opere accessorie, completando il collegamento tra Dobbiaco e Calalzo. Grande importanza assunse durante il secondo conflitto mondiale, seguito poi negli anni cinquanta dal lento declino fino alla dismissione nel 1964.