Il Covid e la mobilità sostenibile, gli effetti nei dati di Legambiente

ciclabili marzia

Studi per sconfiggere il virus, studi per il vaccino, studi sull’impatto nella nostra società e studi anche per vedere come sono cambiati i nostri stili di vita con l’avvento del Covid 19. “Covid Lanes”, questo il titolo del dossier di Legambiente che racconta l’uso della bici dopo il lockdown e i dati sulla mobilità sostenibile.
Nel dossier diffuso ieri, Legambiente fa una foto di questo tipo del nostro Paese colpito dalla pandemia. Ad esempio nel 2020 gli italiani hanno “scoperto” che è possibile realizzare, anche in pochi giorni, corsie riservate alle bici con costi contenuti e interventi leggeri, lungo gli assi prioritari e le tratte più frequentate. Interventi minimi che possono essere sviluppati successivamente con l’aggiunta di protezioni e la definizione di passaggi esclusivi mirando a trasformarli, nei mesi successivi, in vere ciclabili. Sono le cosiddette ciclabili pop-up, realizzate dopo il lockdown in ogni parte del mondo. Stando alle stime della European Cyclists Federation (ECF) sono stati annunciati oltre 2.300 km di nuovi tratti e realizzati più di 1.000 km con oltre un 1 miliardo di euro di investimenti in tutta Europa. Nelle città italiane sono stati realizzati complessivamente oltre 193 chilometri di ciclabili pop-up: Milano è la città italiana con più chilometri realizzati con 35, seguita da Genova con 30. Nei PUMS, Piani Urbani di Mobilità Sostenibile, si prevedono 2.626 km di nuove piste ciclabili, da sommare ai 2.341 km già esistenti in 22 città italiane.
Il sostanzioso aumento dell’utilizzo della bicicletta è descritto anche nei monitoraggi dell’applicazione Google Maps, che ha registrato il numero di richieste di indicazioni stradali in bicicletta in tutto il mondo, tra febbraio e giugno, rilevando un aumento globale delle richieste pari al 69%. E l’applicazione Google Maps è arrivata da poco anche in Italia dove l’incremento di vendite di biciclette, secondo le stime di ANCMA, nel mese di maggio 2020 è stato del 60% in più rispetto al venduto nello stesso periodo dell’anno precedente.
Siamo passati dall’immobilismo al boom della bicicletta, il post lockdown in Italia è stato caratterizzato da un aumento degli spostamenti in bici e da una maggiore attenzione alla mobilità sostenibile da parte dei cittadini grazie anche all’incentivo dell’ecobonus. I vantaggi della mobilità ciclabile sono tanti: per le persone sono rilevanti in termini di ridotta spesa per gli spostamenti e maggior benessere psicofisico, per la città in termini di riduzione dell’inquinamento e del traffico.
Utilizzando la sua rete di contatori di biciclette in tutto il mondo (colonnine dotate di sensori in grado di identificare il passaggio delle bici) il sistema Eco-Counter ha realizzato uno studio che mette a confronto l’uso della bicicletta nel 2020 con l’anno precedente, rilevando nel mese di settembre 2020 un aumento del 27,5% in Italia, del 25,3% in Portogallo, del 24,5% in Francia e del 20% nel Regno Unito e in Germania rispetto a settembre del 2019. Nel mese di ottobre 2020, in quasi tutti i Paesi presi in esame dal sistema Eco-Counter, il numero di biciclette era superiore a quello dello stesso periodo dell’anno precedente e la crescita più significativa è stata registrata in Italia (+48,4%). Inoltre, l’analisi dei dati mensili registrati da Eco-Counter in Italia nel corso del 2020, mostra picchi significativi dell’uso delle biciclette nei periodi di maggio (+81%) e settembre/ottobre (+73%).
“Il 2020 è stato evidentemente un anno di svolta per le ciclabili ma ora serve un deciso salto di qualità per confermare lo sviluppo della mobilità ciclabile e per garantire anche la sicurezza per chi si sposta in bici. – dice il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini – L’obiettivo è di ripensare lo spazio urbano per portare qualità e ridurre i rischi di incidentalità adottando soluzioni infrastrutturali per ridurre la velocità e lo spazio stradale dedicato alle automobili. L’obiettivo deve essere quello di raddoppiare le ciclabili entro il 2025, per mandare un messaggio chiaro di cambiamento in positivo a chi vive nelle città, e trasformare le nuove pop-up, in tempi ragionevoli, in veri percorsi protetti. Per realizzare tutto ciò, bisogna inserire questo tipo di infrastrutture urbane nel Recovery plan e investire un miliardo di euro in cinque anni”.

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Covid Lanes in Italia

Quante “Covid Lanes”, vere ciclabili, interventi più o meno temporanei sono stati avviati e realizzati? Sono quasi 200 i km di ciclabili “leggere” nate quest’anno in Italia. Ecco alcuni esempi: ad Arezzo c’è stato un incremento dei percorsi ciclabili di circa 3,5 km; a Bari, è nata una ciclabile light in corso Vittorio Emanuele di 2,5 km senza cordoli e il percorso sulla costa sotto il faro di San Cataldo (1 km monodirezionale), e di prossima realizzazione un percorso sul lungomare Nazario Sauro; a Bologna, il biciplan prevede 15 nuovi km di ciclabile di cui 5,5 km sono stati realizzati e 4,2 km si chiuderanno a breve; a Brescia sono stati definiti 30 nuovi km di ciclabili di emergenza che col tempo dovrebbero trasformarsi in ciclabili permanenti; a Cagliari l’incremento chilometrico della rete cittadina è in totale di 11 km, corridoio 3 Terramaini con circa 6 km di piste nei due sensi di marcia e corridoio 4 Monte Mixi con circa 5 km di piste, principalmente in corsia bidirezionale.
E ancora: il nuovo percorso ciclabile di Ferrara ha una lunghezza di circa 5 chilometri e si sviluppa sfruttando strade esistenti; Firenze dal mese di maggio ha incrementato di 9,6 km i percorsi ciclabili cittadini (8,6 km di corsie ciclabili e 1 km di nuova pista ciclabile); a Genova è stato definito un nuovo corridoio ciclabile di orientamento est-ovest, 15 km a/r (quindi 30 km) che attraversano la città da ponente a levante; a Lecce è stato realizzato un intervento per ricucire la rete delle preesistenti piste ciclabili, un anello lungo 4,5 km ha consentito di collegare il centro alla stazione ferroviaria.
Milano si conferma la città maggiormente impegnata sul fronte della ciclabilità: in primavera sono partiti i lavori per il percorso ciclabile lungo la Cerchia dei navigli, e altri cantieri hanno finalizzato il tratto ciclabile che lungo viale Monza collega corso Venezia con Sesto Marelli; realizzato anche il percorso da piazza San Babila a corso Buenos Aires fino a piazza Loreto.
Il Comune di Napoli ha realizzato infrastrutture ciclabili per circa 9,8 km totali; a Padova sono sorti 5 km di nuove ciclabili, 2,2 di bike lanes e 4 case avanzate; a Palermo realizzata la pista ciclabile bidirezionale di 2,3 km; a Parma la rete delle piste ciclabili esistenti (137 km) si arricchisce con 3,150 km di nuova realizzazione; a Perugia il Comune ha avviato la realizzazione di un percorso ciclabile finanziabile con un contributo statale di 800 mila euro; il Comune di Pesaro è intervenuto su due tratti di viale Trieste regolamentando la zona come area ciclo-pedonale urbana, altri interventi hanno riguardato via Ponchielli e largo Madonna di Loreto; a Pescara un ulteriore piccolo passo in avanti verso l’obiettivo della ciclopolitana, tre nuovi chilometri di pista ciclabile che si sono aggiunti a quelli già esistenti.
Roma nella classifica stilata la scorsa estate da ECF (European Cyclist Federation) risulta prima tra le città europee per progetti di percorsi ciclabili annunciati, con 150 km previsti dal Piano Straordinario, ad oggi i chilometri di piste transitorie realizzati con soluzioni diverse sono però solo 15,71. Torino ha finalizzato 15,5 nuovi chilometri di percorsi ciclabili, di cui km 3,5 di piste ciclabili e 12 km di controviali; nel Comune di Venezia i km di piste ciclabili sono passati da circa 147 km a 154, più 1 km della pop up in via Miranese, per un totale di 8 km; Verona si è dotata di nuove corsie ciclabili per 3,26 chilometri utilizzando il sistema delle bike lanes, il nuovo tracciato è stato pensato appositamente per collegare i plessi scolastici delle scuole superiori alle piste già esistenti.
Il dossier completo: https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2020/12/Dossier-CovidLanes.pdf

Marzia Dal Piai: giornalista professionista con esperienza ventennale in diversi campi del giornalismo sportivo, enogastronomico e non solo.