L’anello fluviale di Padova, una gita per tutte le gambe

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Muovere le gambe sulla due ruote dopo mesi di inattività può essere pericoloso. Così abbiamo dato tempo alle nostre gambe e ai nostri sensi di abituarsi all’aria, alla resistenza del terreno, alla vita della città che ci è corsa incontro con gioia. Perchè è stato così pura gioia di pedalare, anche se un percorso facile, di stare in serenità a godersi la città, Padova e il suo anello fluviale. Io ho pedalato su una normale city bike, il terreno è prevalentemente su sterrato con qualche attraversamento pedonale quando si entra in città (dove ci sono anche i sanpietrini), non si incontrano salite se non quelle per i sottopassaggi dell’argine. Ideale per chi non è allenato, per chi vuole prendersi una giornata di pausa, per chi viaggia con bambini, per chi semplicemente vuole conoscere nel migliore dei modi la città. E noi di Viagginbici.com siamo partiti proprio da Padova con una ciclabile che costeggia subito l’acqua e da via Goito va verso le chiuse del Bassanello e poi prende strada Battaglia nella parte arginale dove non ci sono auto, per dirigersi a vedere una chicca che pochi conoscono in città. Villa Molin a ridosso del Ponte della Cagna alla Mandria.

Villa Molin

L’antica dimora si affaccia sulle acque del Bacchiglione e rispecchia il progetto di Vincenzo Scamozzi. La Villa deve il suo nome all’ambasciatore della Repubblica Veneta Nicolò Molin, che nel 1597 la commissionò per trascorrere i mesi estivi. Al suo interno si possono ammirare splendidi affreschi seicenteschi, mentre all’esterno si rimane incantati dai 33.000 mq di verdi giardini all’italiana perfettamente conservati, ornato di statue settecentesche e alberi secolari. Qui è possibile su appuntamento richiedere visite guidate.

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I corsi d’acqua

Sono come una trama sottile che si nasconde e poi riemerge, che cinge la città in un abbraccio. E questa rete di corsi d’acqua ha garantito alla città la protezione dalle alluvioni e la navigazione fluviale nei secoli. Sono il Brenta e il Bacchiglione, i fiumi che alimentano questa fitta rete. Ne fanno imprescindibile parte i navigli medioevali di Battaglia (1189 – 1201), il Piovego (1209) e il Brentella (1314) e in tempi un pò meno lontani i canali Scaricatore (1863) e San Gregorio (1930).

L’anello interno

Si può partire un pò dove si vuole a percorrerlo in bici, noi tornando indietro da villa Molin abbiamo imboccato il lungargine del Bassanello per poi apparire nei navigli del Piovego e toccare il prezioso regalo della Cappella degli Scrovegni, meraviglia della mano artistica di Giotto. Facendo un passo indietro il nostro tour in bici era passato per il nodo idraulico del Bassanello, all’altezza del “Ponte dei Cavai” si imbocca l’argine destro del canale Tronco Maestro. Si può pedalare protetti dalla cerchia di mura cinquecentesche fino ad oltrepassare il torrione della Saracinesca e giungere al Castello Carrarese o Castel Vecchio e la Torre della Specola. Le mura medioevali incontrano tre antichi ponti: Ponte di Sant’Agostino (XVI secolo), Ponte di San Giovanni delle Navi (XIII secolo) e Ponte dei Tadi. Noi invece dopo aver oltrepassato San Gregorio, lungo il canale Scaricatore ci siamo collegati con la Conca di Navigazione di Voltabarozzo. Da qui abbiamo raggiunto il Portello e la Porta Ognissanti. Attraversati i giardini dell’Arena e con la Chiesa degli Eremitani alle spalle, siamo passati a fianco della Conca di Navigazione delle Porte Contarine, manufatto idraulico del 1500 che fino al secolo scorso consentiva il transito delle imbarcazioni lungo il naviglio interno. Tappa conclusiva del nostro tour cittadino è stato un piacevole ristoro sotto il Salone, il mercato coperto più antico d’Europa, accolte dall’entusiasmo dei commercianti dell’associazione Mercato Sottosalone. Nelle botteghe si trovano prodotti d’eccellenza dal parmigiano invecchiato 10 anni (Casa del Parmigiano), o la pasta fresca del negozio di Fulvia “Pastasuta”.


Un grazie speciale a Jasmine di Lovivo Viaggi, che in queste zone sa abilmente destreggiarsi e accompagna i turisti ad assaporare i profumi, le cose buone e e le cose belle da vedere, e dove potete trovare bici a noleggio, anche elettriche e consiglio per i vostri tour.
E così nella giornata mondiale dedicata alla bicicletta quale miglior modo di festeggiare? Secondo noi così, affrontando l’anello interno alla città (una ventina di chilometri circa) per scoprire i tesori di Padova Urbs Picta, candidata italiana Unesco 2020.

Marzia Dal Piai: giornalista professionista con esperienza ventennale in diversi campi del giornalismo sportivo, enogastronomico e non solo.