ROMA, IL GRANDE RACCORDO ANULARE DELLE BICI

Chi conosce il

Grande Raccordo Anulare delle bici di Roma ?

Quasi tutti il raccordo, ma questo meraviglioso percorso ciclabile crediamo in pochi. Ecco dunque il racconto di un viaggio in una dimensione romana parallela vista dalle due ruote con un appuntamento il 26 dicembre per provarlo.

UN SENTIERO NASCOSTO

 

 

Potete immaginare di fare un piccolo cicloviaggio tutto all’interno della vostra città? Esplorare boschi, colline, prati, alvei fluviali, pedalando per un giorno intero venendo a contatto solo per brevi tratti con le aree urbanizzate? A Roma questo è possibile! La struttura della città è inframmezzata da aree verdi, ville storiche e zone archeologiche, bisogna solo trovare il modo di cucire insieme la cinta dei parchi urbani utilizzando le piste ciclabili esistenti e qualche passaggio bizzarro sconosciuto ai più.

Questo percorso è stato completamente tracciato già nel 2006 e consiste di un “anello base” di circa 50 chilometri, più una manciata di “varianti” per non dover ripetere sempre lo stesso identico giro, e prende il nome di G.S.A.-Grande Sentiero Anulare.

SI PARTE

Essendo un anello, qualsiasi “punto di partenza” è arbitrario, ma ci piace farlo iniziare dalla Piramide Cestia perché è un nodo di scambio del trasporto su ferro, e può essere raggiunta da molte e diverse zone di Roma per mezzo di treni o metropolitane, in giorni ed orari consentiti anche con la bici al seguito. Da lì scorriamo accanto alle mura Aureliane, passiamo sotto il “monte dei cocci” (la più antica discarica conosciuta, composto interamente di frammenti di anfore romane), giriamo dietro l’ottocentesco Mattatoio di Testaccio e scendiamo sulla banchina sinistra del Tevere, sul lato opposto a quella dove passa la pista ciclabile.

Il motivo di tale scelta, che comporta un fondo più sconnesso e qualche minima difficoltà, è scorrere accanto ai resti del porto fluviale di Ripa ed alla Cloaca Maxima, oltre al fatto di poter godere di punti di vista molto diversi (e spesso migliori) di quelli dell’altro lato, dall’Isola Tiberina a Castel Sant’Angelo.

LUNGOTEVERE E VILLA BORGHESE

L’argine sinistro finisce all’altezza dell’Ara Pacis, e costringe a trasferirsi su quello destro a prezzo di due rampe di scale bici in spalla, quindi si prosegue sulla ciclabile Tevere finché non sbuca su lungotevere Oberdan, quindi si torna indietro per attraversare Ponte Risorgimento ed imboccare la ciclabile di via delle Belle Arti fino ad entrare in Villa Borghese, la villa più famosa di Roma. Superato il Bioparco andremo ad imboccare la pista ciclabile che costeggia via Panama per entrare a villa Ada ed attraversarne i rigogliosi boschi di alberi ad alto fusto, perdendo del tutto la sensazione di trovarsi all’interno di una città.

ZONE SELVAGGE IN CENTRO CITTA’

Giunti al laghetto e superato il semaforo della via Salaria, un ulteriore pista ciclabile a zigzag, ci porterà fino all’imbocco della ciclovia dell’Aniene, che costeggia il secondo fiume di Roma, più piccolo e nascosto, fino ad arrivare al medioevale Ponte Nomentano. Il tracciato segue ancora la riva dell’Aniene inoltrandosi in zone semiselvagge, per quanto a poca distanza dall’abitato, raggiungendo il nodo stradale di Ponte Mammolo. Da qui all’area del Parco dell’Appia Antica dovrebbe condurci la ciclabile di viale Palmiro Togliatti, della quale purtroppo sono stati realizzati solo due tronconi non comunicanti, così da obbligarci ad una deviazione attraverso zone idilliache ed altre variamente degradate (ma anche ad attraversare il bel parco di Tor Tre Teste).

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IL PARCO DEGLI ACQUEDOTTI

Al termine della lunga traversata verso sud, e superato il quartiere “monstre” di Tuscolano, la nostra fatica sarà premiata dalla visione dell’acquedotto romano al Parco degli Acquedotti. Qui ci si offrono diverse possibilità per il rientro verso Piramide: o la via Appia Antica, “Regina Viarum” degli antichi romani, o il Parco di Tor Fiscale e la Valle della Caffarella, coi suoi templi pagani convertiti in chiese (Sant’Urbano), i suoi ninfei (Ninfeo di Egeria), le cisterne romane e le tombe a colombario (tempio del Dio Redicolo), dalla quale usciremo a ridosso delle catacombe di San Callisto e della chiesa del Domine Quo Vadis.

IL RIENTRO ALLA PIRAMIDE

A questo punto un ulteriore breve tratto di raccordo nel verde ci consentirà di raggiungere la ciclabile di via Cristoforo Colombo, dalla quale potremo ritornare alla Piramide costeggiando le Mura Aureliane, o passando per le Terme di Caracalla ed il Circo Massimo, a breve distanza da Colosseo e via dei Fori Imperiali. L’anello descritto sviluppa una lunghezza di circa cinquanta chilometri ed è percorribile senza fretta nell’arco di una giornata… al termine della quale gli stessi romani finiscono col domandarsi: “dove sono stato oggi???”

Ad oggi il Grande Sentiero Anulare è una piccola meraviglia solo per quelli che ne conoscono il tracciato o sono in grado di farsi guidare da un dispositivo GPS, la speranza è di riuscire a farlo diventare prima o poi un percorso formalizzato, strutturato e segnalato. E’ un sogno facilmente realizzabile ma il potere di farlo diventare realtà è nelle mani dell’amministrazione cittadina.

INFORMAZIONI UTILI

Il tracciato del GSA, nello stesso verso in cui è stato descritto ma con partenza dall’area di Tor Fiscale è raccontato in un video-documentario che trovate qui: http://youtu.be/aduuTwDt7fI

Ulteriori informazioni, tracce GPS/KML, varianti fotoracconti ed altro sono sul sito del GSA: http://gsaroma.wordpress.com/

L’APPUNTAMENTO

L’itinerario viene riproposto senza una cadenza definita nel corso dell’anno, il prossimo appuntamento è per giovedì 26 dicembre 2013 (GSSA – Grande Santo Stefano Anulare) http://gsaroma.wordpress.com/2013/12/13/26-dicembre-g-s-s-a/

Marco Pierfranceschi

 

 

Ludovica Casellati: Giornalista, esperta di comunicazione e appassionata di cicloturismo. Editore di Viagginbici.com