Cosa troverai in questo articolo:
Rotatorie ciclopedonali sospese, circuiti intorno all’aeroporto con percorso colorato di viola per chi va più veloce, ascensori per biciclette – con la spintarella al piede – il ponte ciclopedonale più lungo di tutto il Nord America, isole in Giappone sorvolate in bici. Per non dire della ciclabile in Corea, al centro di una superstrada e tutta coperta da pannelli solari. Un giro intorno al mondo alla scoperta di sette infrastrutture pazzesche e originali, per bici.
La rotatoria ciclabile sopraelevata
Un pilone altro 70 metri, un diametro di 72, mille tonnellate di acciaio, per questa spettacolare rotatoria sopraelevata dedicata a ciclisti e pedoni. Diventata uno degli esempi nel mondo delle migliori soluzioni per la mobilità dolce, unendo funzione pratica a design. Come dalle luci a Led che lo decorano, che garantiscono la giusta visibilità e allo stesso tempo diventano un elemento decorativo. Ecco l’Hovenring di Eindhoven, nei Paesi Bassi. Da girarci sopra all’infinito.
Il serpente rosso sopra gli ostacoli
A Copenaghen, si sa, per le infrastrutture belle e funzionali dedicate ai ciclisti c’è da impazzire (nel senso buono del termine). Il Bicycle Snake è uno di questi esempi: duecento metri di lunghezza, 30 di rampa, per pedalare sull’acciaio, seguendo il colore del percorso, che caratterizza il passaggio. Realizzato nel 2010, la rampa ha sostituito una scala che rappresentava un ostacolo per i circa 12.500 ciclisti che passavano nella zona ogni giorno, dando così un approccio del tutto diverso a tutto l’intorno.
L’ascensore per i vichinghi
Anche i vichinghi possono essere pigri. E preferire un “ascensore” per affrontare una salita in bici. A Trondheim, in Norvegia, questo binario che dà una “spintarella” a chi è in bicicletta, agevolando la pedalata lungo la strada ripida, è stato ideato da un ciclista urbano. Era stanco di affrontare ogni giorno la rampa verso il posto di lavoro. Il CycloCable è attivo dal 1993: basta poggiare il piede su un pedale che, appunto, spinge e accompagna, rimanendo sempre in sella. Meno di impatto delle altre citate in questo articolo, ma di sicuro un’idea pazzesca.
Il mega ponte ciclabile sul fiume
A quasi 30 metri di altezza sopra il fiume Arkansas, per 1.288 metri dai lunghezza, unisce le città di Little Rock e North Little Rock. Il Big Dam Bridge è il ponte ciclopedonale più lungo di tutto il Nord America ed stato costruito per collegare gli oltre 20 chilometri di percorsi per bici lungo gli argini del fiume. Siamo nello stato dell’Arkansas, negli Stati Uniti.
Settanta chilometri sul mare
Settanta chilometri, saltellando da un’isoletta all’altra, nel Mare Interno di Seto. In Giappone, dal 1999, il percorso ciclabile dello Shimanami Kaido permettere di scoprire in sella questo angolo di mondo. La strada collega l’isola di Honshu con quella di Shikoku, passando sopra sei altre piccole isole. Segue lo stesso percorso anche una superstrada, per mezzi a motore: le rampette di accesso al percorso dedicato alle bici sono pesante proprio per chi è in sella e nelle isole i due tracciati non si intersecano.
Le ripetute in aeroporto
L’aeroporto è uno degli ultimi posti al mondo dove si penserebbe di pedalare. Invece a Bangkok, in Thailandia, si sono inventati una Sky Lane proprio intorno allo Suvarnabhumi Airport. Il percorso è identificato dal blu per chi pedala più tranquillamente e dalla ciclabile viola per i gruppi e per chi va più veloce. Il circuito di 23,5 chilometri è servito da negozi, caffè e ristoranti. Ah, se tutte le città fossero cosi!
In bici lungo la superstrada
Se invece ci si trovasse in Corea del Sud, dovendo spostarsi fra le città di Daejeon e Sejong che distano fra di loro più di 32 chilometri, ci sarebbe sì la macchina ma anche una ciclabile alquanto originale. Si trova nel mezzo di una superstrada e ha una copertura di pannelli solari.
(Immagine di copertina: www.archello.com)