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Ci sono dei viaggi in bici che rimangono nel cuore come quello fatto quest’anno, per questo oggi vi racconto la nostra l’impresa iberica.
Prima tappa dell’Impresa Iberica 2021
Da Salamanca a Fermoselle, 93 km per circa 900 metri di dislivello. La tappa ci ha portato dalla bellissima cittadina universitaria di Salamanca, ricca di storia e monumenti affascinanti (come la cattedrale, la Plaza Mayor e il ponte romano, che abbiamo attraversato in bici) a Fermoselle, piccolo borgo su una rocca sovrastante il canyon del Douro. Abbiamo attraversato la Meseta, millenaria e sconfinata pianura del nord ovest della Spagna. Il tratto che abbiamo percorso non è molto desertico: abbiamo incontrato molte aree coltivate e riserve naturali dove pascolano mandrie di tori e mucche. Abbiamo visto rapaci a volontà, cicogne e i primi avvoltoi, tipici della zona del Douro. I colori erano meravigliosi. I paesini che abbiamo attraversato sono stati Ledesma, Monleras e Almendra, all’apparenza quasi abbandonati ma in realtà ancora vivi. Da queste parti si produce il miglior prosciutto spagnolo. La fine della tappa ci ha portato ad attraversare il primo fantastico canyon: scavato dal fiume Tomes, affluente del Douro, è profondo 300 metri. È stato fantastico!
Seconda tappa fino a Villa Nova de Foz Côa
La seconda tappa, da Fermoselle (Spain) a Villa Nova de Foz Côa (Portugal), è stata di 120 km per 2.000 metri di dislivello, dei primi 91 km il 18% era su sterrato.La tappa ci ha portato ad attraversare il canyon del Douro, scavato in milioni di anni e che porta il fiume a discendere attraverso il Portogallo fino all’Oceano. Siamo così entrati in Portogallo. Per circa 50 km abbiamo percorso sterrati e minuscole strade di campagna, da Bemposta fino al Miradouro do Carrascalinho: spettacolare punto panoramico a strapiombo sul canyon, da dove abbiamo visto e filmato gli avvoltoi, i volatili più grandi d’Europa. Dopo pranzo abbiamo preso la Ecopista do Sabor, 30 km sterrati in discesa fino al Douro, lungo una antica ferrovia abbandonata. Percorso bellissimo, ma attenzione, noi abbiamo però forato molteplici volte. Infine attraversato il fiume a Pocinho siamo risaliti fino a Murça, arrivando a notte fonda al Baitto do Casal, meraviglioso piccolo hotel diffuso.
La terza tappa fino a Santa Cruz do Douro
La terza tappa ci ha portato dal Bairro do Casal a Santa Cruz do Douro, 110 km e 1.800 metri di dislivello. Dopo una lunga ascesa siamo saliti sui monti più alti che sovrastano la valle del Douro, da dove abbiamo iniziato una lunga discesa attraverso le aree vinicole in belle e importanti del Portogallo, patrimonio Unesco dell’umanità. Siamo infine tornati a costeggiare il Douro, che abbiamo seguito per un lungo tratto sino a Peso da Regua e poi di lì fino al termine della tappa, posto al Douro Palace hotel and spa.
Quarta ed ultima tappa
Per la quarta e ultima tappa siamo partiti da Santa Cruz do Douro, seguendo antiche strade lastricate in pietra, la tradizionale calçada portoghese. Abbiamo costeggiato il fiume Douro per 80 km, potendo apprezzare la notevole varietà dei paesaggi, caratterizzati in questa tappa da una vegetazione rigogliosa e lussureggiante, a tratti quasi tropicale. Attraversai i paesini di Alpendurada e Matos ci siamo fermati per pranzo a Rio Mau e di lì, percorsi gli ultimi 30 km lungo il fiume siamo arrivati a Porto, chiudendo la nostra avventura alla Ribeira.
In totale abbiamo percorso 400 km x 6.000 metri di dislivello, scoprendo paesaggi vasti, dalla Meseta spagnola, ai canyon rocciosi del Douro e dei suoi affluenti, alle vigne patrimonio dell’Unesco, fino al tratto umido e tropicale che anticipa l’Oceano Atlantico.
Marco Serpilli