viagginbici.com vi riporta oggi questa storia meravigliosa.
Vuoi la bici? Pedala! È con questa filosofia che Giovanni Giaccone, 79 anni, fisico minuto, ha preso alla lettera il detto. Dall’età di 14 anni ha infatti percorso, pedalando, 1.948.000 chilometri, cinque volte la distanza fra la Terra e la Luna; alla soglia degli ottant’anni mantiene una media annuale di 50 mila chilometri. Il record nel 2007: 59180 chilometri. Tutti questi numeri sono di volta in volta meticolosamente riportati sull’inseparabile agenda di viaggio.
Una vita a pedalare, anche quando faceva il professore di Matematica al “Bonelli “ di Cuneo. Nel 1994 destinato a Gorizia come commissario agli esami di Maturità, andò in bici. La valigia la spedì in albergo. Una passione nata con un dono. «In quinta elementare mio padre promise a me e al mio gemello Luciano che se avessimo preso il diploma della scuola di avviamento professionale (le attuali scuole medie, ndr) ci avrebbe regalato le biciclette da corsa. Papà morì poco tempo dopo. Nel 1951 il giorno del diploma ricevemmo in dono le bici. Mamma, con mille sacrifici e l’aiuto dei parenti, aveva realizzato il desiderio di nostro padre. Fu un momento pieno di emozioni». Con il fratello Luciano, il professore Giaccone ha partecipato a numerose gare, pur non amando molto lo spirito della competizione («A me basta pedalare»). La sua casa è piena coppe, attestati e delle lattine che ha bevuto a ogni tappa (le ha conservate tutte).
Nelle sue parole si capisce il perché non abbia mai smesso di pedalare … anche le ferie sono rigorosamente in bicicletta: «In Italia abbiamo girato in bici tutti i capoluoghi regionali, da Nord a Sud. All’estero: Svizzera, Austria, Isole Canarie, Francia, Irlanda, Scozia e Islanda. In quest’ultima, i chilometri percorsi sono stati 2000. Conservo immagini stupende di albe e tramonti indimenticabili. Incontri con persone, la bellezza di certi luoghi, profumi». E dopo la fatica il riposo in hotel.A Cuneo tutti lo hanno visto almeno una volta passare in bici diretto ad affrontare in sella alla sua Colnago Eps una delle tante salite preferite: Colle di Tenda, Colle della Maddalena, Colle della Lombarda, Colle dell’Agnello e Sant’Anna di Vinadio, il santuario più alto d’Europa. Ha partecipato a quasi tutte le “Fausto Coppi”, ne ha saltate solo due, vincendo nel 1987 nella propria categoria. L’anno prima si era aggiudicato la “Marmotte” in Francia. La passione e l’amore per la bicicletta non ferma il prof nemmeno in inverno, quando la neve rallenta anche le auto; mette la bici in spalla e va a prendere il treno per raggiungere la vicina Liguria dal clima più mite. «Parto al mattino e torno la sera. Purtroppo i nuovi orari Fs della Cuneo-Ventimiglia sono un po’ scomodi». Ma non si stanca mai? «Certo, se sto fermo». Accadde nel 2006 quando rimasi bloccato in ospedale per un’operazione». Il suo racconto finisce e lui, infilato il caschetto, salta sull’inseparabile bicicletta e si allontana in una Cuneo tutta in rosa per l’arrivo del Giro d’Italia.
fonte “La Stampa” del 27 maggio 2016