Il ciclista torinese, fiduciario della Condotta di Slow Food Torino, Oliverio Alotto sta attraversando tutta Italia a bordo della sua bici per sensibilizzare sul tema ambientale per la difesa del mare, dei ghiacciai, dell’ambiente, della natura e della biodiversità.
«Il progetto Bike & Meet – dice Alotto – è un’idea nata durante il lockdown, volta a parlare positivamente di un’Italia che cerca di resistere e di reagire. Voglio che si parli di terra e di economie positive che possono essere un modo per rinascere in questo momento di fatica. Il Covid ha mostrato come capitalismo e l’attuale impianto economico fossero delle maschere di cera che si sciolgono di fronte ad una fiamma. In questi due mesi abbiamo visto accartocciarsi un modello che non funzionava. Abbiamo poche alternative e vanno per il rovesciamento con il ritorno alla terra fino ad un’economia sostenibile che regga realmente la sostenibilità».
Per Alotto può essere un modello futuribile e si tratta di una sfida abbracciata anche dagli operatori turistico-commerciali ed agricoli del territorio del Basso Ionio Calabrese che da anni cooperano in rete per mettere in piedi un sistema turistico-commerciale sostenibile e fatto di alleanze virtuose anche tra operatori turistici, ristoratori, produttori locali e consumatori e capace di innescare sistemi di economica circolare. Un sistema che si sta costruendo dal basso da anni e che si candida a divenire – dopo l’avvio del progetto di definizione del “Distretto Turistico Regionale” – anche una potenziale Slow Food Travel Destination con le sue offerte e proposte di respiro internazionale di turismo sostenibile e responsabile, lento ed esperienziale, eco-culturale ed enogastronomico, con formule di soggiorni che valorizzano il territorio con l’ospitalità diffusa realizzata e proposta soprattutto nei borghi; con l’obiettivo a medio-lungo termine di riabitare e rivitalizzare i luoghi a mo’ di vere e proprie “destinazioni umane” e di trasformare il turista-ospite-viaggiatore in “residente temporaneo”, proponendo e praticando il concept “Turismo da Vivere”.
Si è concluso il tour in bici per raccontare Italia post lockdown dell’ingegnere sardo, Francesco Accardo. Ha girato l’Italia in bicicletta per testimoniare lo stato di salute del Paese con un progetto chiamato Tramonti. Accardo, 30 anni, operatore culturale e direttore della Fondazione Siotto, ha anche raggiunto la vetta d’Italia, in Valle Aurina (Alto Adige), ultima tappa di un percorso che in poco più di un mese lo ha visto attraversare undici regioni, percorrendo più di duemila chilometri. Oltre 40 sono state le tappe di questo tour: da Palermo a Castel di Tusa, da Rocca Imperiale a Matera, e ancora L’Aquila, Gubbio, Urbino, Ravenna, Venezia, Mestre, Borca di Cadore, Brunico e infine Predoi. “La mia percezione – ha detto al ritorno a Cagliari – è che l’Italia stia tutto sommato bene, anche se da un certo punto di vista è un po’ arrabbiata. Ho trovato un senso diffuso di frustrazione, principalmente per motivi economici, ma anche un grande rispetto per le regole e per tutte le norme”.
f.to Comunità Terra Madre “Borghi in Comunità”