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Il territorio
Cartizze … basta pronunciare questo nome e subito la mente corre all’immagine del bicchiere da cui salgono migliaia di bollicine e al gusto che si prova bevendo questo spumante. Cartizze è anche un piccolo lembo di terra, in provincia di Treviso, paesaggisticamente bellissimo, colmo di storia da scoprire e di eccellenze culinarie da assaporare. Un territorio che si è convertito al green sotto tutti i punti di vista e con il mezzo green per eccellenza, la bicicletta, siamo andati alla sua scoperta.
La cantina
Il nostro tour inizia alla cantina tordera a Vidor, una delle poche cantine certificate “casa clima”, una delle massime certificazioni di sostenibilità in Italia. Andremo a pedalare nelle vigne dell’azienda, per conoscere il luogo da dove nasce il vino e renderemo omaggio ad alcune viti che ci deliziano da più di cento anni con i loro grappoli.
La storia intorno a noi
Dopo una doverosa visita alla cantina, pedaliamo fino alla cima di una collinetta dove troviamo il monumento che ricorda i caduti della grande guerra. Ai piedi di questo promontorio scorre il Piave e qui ci furono battaglie furiose, con migliaia di morti, tra le forze austroungariche e l’esercito italiano, per strapparsi alternativamente pochi metri di terreno. Combattimenti che distrussero quasi completamente l’economia della zona e che causarono le ondate di emigrazione dei veneti nel mondo. Per fortuna loro prima e nostra dopo, chi rimase, ricominciò a coltivare le viti malgrado le difficoltà del terreno impervio.
Le pendenze
In questa zona le vigne sono tutte su terreni molto scoscesi, che rendono quasi impossibile, anche oggi, il lavoro meccanizzato. Unito a questo, il clima favorevole, per la vicinanza delle montagne più alte, che permette il continuo afflusso di aria fresca di notte e calda di giorno, permette una coltivazione della vite con un uso quasi assente di prodotti chimici. L’insieme di queste cose rende il Valdobbiadene docg e il Cartizze in particolare, un vino veramente green.
Con le ebike
Dalla cima della collinetta, dopo aver reso omaggio ai nostri caduti e ammirato il panorama a 360 gradi che si ha, riprendiamo il nostro percorso salendo e scendendo per queste colline dalle pendenze molto importanti. Qui le nostre ebike, danno il meglio di sè e consentono a tutti di affrontare in completa tranquillità la giornata. Attraversare i vigneti ammirando da vicino il lavoro degli uomini, guardare i colori dei fiori, sentire il profumo dell’aria pulita, rendono ancora più piacevole sorseggiare il Cartizze.
Le vigne centenarie
Ad ogni salita, il panorama cambia, malgrado ci siano vigneti a perdita d’occhio e apparentemente potrebbe sembrare tutto uguale. Le case rurali sparpagliate per le colline rendono il paesaggio un presepe vivente e brulicante di gente intenta a lavorare. Gente che da sempre controlla e coccola le sue piante, tanto che qualcuno le chiama per nome, le conosce da quando erano piccole barbatelle. Ci sono anche piante che sono qui e producono da più di cento anni, ed è da loro che stiamo andando, per “conoscerle”.
Il “cuore” del Cartizze
Siamo nel cuore del Cartizze. Arrivare accanto a queste viti vuole dire fare un pieno di energia. La si percepisce avvicinandosi. Come le bollicine salgono e riempiono il bicchiere regalandoci sensazioni positive, l’energia sale dalle radici che affondano nel terreno avverso le nostre gambe e riempie il nostro corpo, dandoci le stesse emozioni. Una sensazione unica, che in pochi posti è possibile provare.
Il pranzo
Dopo un pieno di energia positiva, ci vuole anche un assaggio di cose buone da mangiare, per essere al massimo della soddisfazione. Basta guardarsi intorno e scegliere uno dei tanti ristoranti o trattorie della zona, che propongono i piatti tipici, sempre accompagnati dalle bollicine ovviamente. La pedalata riprende dopo pranzo, e riprende anche il piacere di ammirare quanto ci circonda, sempre apparentemente uguale, ma sempre diverso.
Ritorno in cantina
Altre sensazioni, altre emozioni ci accompagnano fino alla Tordera. Sorseggiare ora, un bicchiere di vino ha un gusto diverso, più completo. Conoscere lentamente il territorio dove tutto nasce, incontrare le persone che lavorano, sentire le piante e la loro energia, tutto questo permette di distinguere e percepire, sfumature altrimenti nascoste anche agli esperti. Farlo con la bicicletta, rende tutto ancora più piacevole, più interessante. I ragazzi della Tordera vi aspettano per permettere anche a voi di godere di queste emozioni, non ve ne pentirete.
Per tutte le info: http://www.latordera.it/